Era il settembre 2015, i vertici del calcio regionale campano furono completamente spazzati via dallo scandalo che coinvolse l’ex segretario, poi diventato presidente, Vincenzo Pastore, il suo predecessore Colonna e i vice Jacoviello e Battaglia. In virtù di un repulisti generale che ancora continua si decise di mettere mano alla ‘cancellazione’ anche dei vertici dei vari comitati provinciali, quelli che organizzano le attività giovanili e la Terza Categoria per intenderci, e questa sorte toccò anche alla FIGC di Caserta, che proprio in quel periodo aveva finito di ‘formare’ nuove eventuali figure da poter inserire a vario titolo nel controllo e nella tutela del ‘calcio provinciale’.
Negli ultimi anni al timone della FIGC di Caserta si sono succeduti il colonnello Santolo Guadagno, poi il suo successore il dottor Giovanni Beatrice (era il luglio 2013), per poi passare sotto la reggenza di De Fiore (commissario), per il post-Pastore, fino a Gerardo Trombetta, attuale delegato provinciale.
Trombetta, dermatologo marcianisano ed ex consigliere provinciale, è tornato dopo qualche tempo al timone, infatti, era stato il presidente casertano dal 1996 al 2003. C’è qualcosa, però, negli ultimi mesi che ha destato qualche malumore tra la vecchia guardia del comitato provinciale. Invero, il nuovo delegato, una volta insediatosi ha contattato telefonicamente vari ex collaboratori FIGC, per riassettare l’organico nel comitato provinciale. Il caso, però, che ci viene portato all’attenzione è quello dell’avvocato Adriano Aran, sammaritano, commissario di campo ed, oramai, ex collaboratore della federazione, ma anche esperto di diritto sportivo.
Per fare chiarezza abbiamo deciso di approfondire e di ascoltare la prima campana, dopo aver visionato la lettera, con toni perentori da parte del nuovo delegato, all’avvocato Aran (quella pubblicata in foto).
Adriano Aran chiarisce subito il punto della questione e afferma: “Il 3 maggio mi è stata recapita una lettera da parte dell’attuale delegato, nella quale mi si diceva che la mia nomina a componente della FIGC LDN Caserta era decaduta come da Comunicato dell’11 marzo scorso e pertanto la mia collaborazione era cessata. Vorrei precisare che – continua – dalla pubblicazione del comunicato suddetto non ho prestato più alcuna collaborazione quale componente della delegazione, ma ciononostante sono stato contattato telefonicamente dal dottor Trombetta affinchè tornassi nella squadra in qualità di responsabile dell’inserimento dati della giustizia sportiva, in quanto dotato delle competenze necessarie al fine della pubblicazione dei comunicati ufficiale”.
Continua, poi, Aran nella sua esposizione dei fatti e precisa ulteriormente: “A tale richiesta ho declinato l’impegno e l’invito, pur precisando di non aver nulla di personale contro di lui, ma perché non mi erano piaciute le modalità di cambiamento della gestione del comitato, così come non vi era stato nemmeno un incontro preliminare con i precedenti collaboratori: solo un colpo di spugna e via. Preciso, altresì, che già da un paio di mesi prestavo collaborazione con la Giustizia Sportiva, quindi con il giudice sportivo avvocato Eugenio Russo e il suo vice avvocato Michele Perrotta, i quali mi avevano chiesto un aiuto per i provvedimenti disciplinari in qualità di collaboratore senza nomina. Accettai senza esitazione, in quanto legato da stima e affetto nei loro confronti e perché ritenevo essere la stessa un’esperienza stimolante. Dal giorno successivo alla fatidica telefonata – continua Aran – mi è stato tolto il saluto dal delegato Trombetta, il quale dopo alcuni giorni mi ha convocato nel suo ufficio, unitamente ai giudici sportivi perché dovessi lasciare immediatamente la collaborazione intrapresa con loro. A tale richiesta l’avvocato Russo si oppose fermamente affermando che la mia collaborazione era utile nonché proficua. Trascorso circa un mese giunge la comunicazione scritta con la quale mi si invitava, nel rispetto del deliberato dalla precedente gestione commissariale, a non prestare più alcun tipo di collaborazione, soprattutto con la giustizia sportiva. Or bene ritengo che questo sia un atto di grave e assoluta ingerenza nei confronti della giustizia sportiva, in quanto un delegato provinciale può proporre i propri collaboratori al Comitato Regionale, ma non può assolutamente interferire con l’operato e la composizione della giustizia sportiva, la quale è nominata, in questo caso, dalla Lega Nazionale Dilettanti, non certo dal comitato regionale né tantomeno da un delegato provinciale”. La Giustizia Sportiva per quanto concerne il calcio in Campania, non vive un momento particolarmente felice e dopo ciò che è successo nel campionato di Promozione. Come se non bastasse a Caserta ci si è ritrovati con il solo Perrotta a decidere e a comminare sanzioni sportive, in quanto, proprio per risollevare le sorti della Giustizia sportiva regionale è stato chiamato proprio l’avvocato Eugenio Russo.
“Russo è stato spostato o se vogliamo promosso a Napoli – prosegue Aran nelle sue dichiarazioni per cercare di rimediare alle brutte figure fatte a livello regionale. Quindi, in questo momento storico sarei stato utile alla causa per far funzionare nell’immediato la Giustizia Sportiva e far finire i campionati senza nessun intoppo di sorta. Sono stato soltanto onorato di collaborare con Russo e Perrotta, oltreché con i vecchi collaboratori per la mia crescita e l’esperienza che mi hanno fatto maturare negli anni”. A questo punto, poi, Aran torna sulla lettera e formula un pensiero che è sintetico e pungente: “Chiedo di far venire alla luce la lettera che mi è stata recapitata in quanto non è possibile che un delegato federale, quale è Trombetta, possa agire in questo modo ed intromettersi nella Giustizia Sportiva che è indipendente dal comitato provinciale. Io, tesserato FIGC per giochi di palazzo, per antipatie o – spiega il sammaritano Aran – per ripicca in quanto mi sono rifiutato una volta di collaborare in Federazione, a certe condizioni, ora non posso più ‘farmi vedere’ in sede. Così non si riparte nel modo migliore, così non si aggiusta il sistema, così non si fa il bene del calcio, trincerandosi dietro il vessillo di una presunta legalità e di una delibera. Ma poi bisognerà cominciare tutto da zero, perdendo professionalità che hanno mandato avanti la baracca. In più, l’ingerenza nella Giustizia Sportiva, è insopportabile da parte di Trombetta”, conclude Aran.
Cercheremo di fare ulteriore chiarezza nella vicenda, dando spazio anche alla controparte e pubblicando altri documenti qualora la FIGC LND di Caserta voglia presentarceli. Per il bene dello sport e del calcio, però, speriamo si risolva tutto nel migliore dei modi.