Gladiator S. Erasmo dal baratro alla gioia. Lieto: “Solo il mio cuore può spiegare le emozioni di una rimonta del genere”



Gerardo Lieto (foto Domenico Vastante)
Gerardo Lieto (foto Domenico Vastante)

SANTA MARIA CAPUA VETERE – I tre minuti più lunghi ed emozionanti che il calcio a 5 sammaritano abbia mai conosciuto. Nonostante siano passati tre giorni, la rimonta memorabile del Gladiator S. Erasmo ai danni del Cus Caserta genera ancora tanta euforia tra coloro che hanno compiuto l’impresa e coloro che l’hanno assistita al campo “La Rampetta”. A centottanta secondi dal gong, i rossoneroblu del presidente Pasquale Galluccio erano sotto di tre reti ed erano ad un passo dall’eliminazione nel secondo turno play-off. Poi quando è scoccato il 58° è partita la remuntada con le reti, una dopo l’altra, di D’Amico, Stigliano e Giovan Battista Russo (CLICCA QUI PER LEGGERE LA CRONACA DELL’INCONTRO). Pareggio epico che è stato poi impreziosito dalla rete decisiva di Stigliano che ha regalato al team sammaritano l’accesso al triangolare finale contro l’Ottica Bellino Bernalda e l’Olympique Ostuni (quest’ultimi vincitori per 4-3 nel primo turno).

L’IMPRESA. Anche lui non ci credeva più. L’uomo delle imprese impossibili, nelle vesti di calciatore prima ed ora allenatore, Gerardo Lieto, si è sentito male dopo la rete del 7-6 finale, perché il suo animo è stato fin troppo sballottolato da quel vortice di emozioni vissuto sabato: “Se non sono morto oggi sarà difficile che morirò. A parte gli scherzi, la partita sembrava finita, persa e non ci credevo neanche più io. Ho tentato l’ultima soluzione del portiere di movimento, che non ho utilizzato tanto durante l’anno, ma nelle precedenti due settimane, avevo provato in virtù di una situazione del genere. L’ho provato con Bucciero ma Alessandro non c’era. Ho dovuto reinventarmi Francesco Russo ma alla fine è stata la stessa cosa. Abbiamo avuto l’orgoglio di recuperare una partita che era difficile agguantare. Il futsal è bello proprio perché ti regala delle emozioni come queste”.



L’ANALISI. Il trainer casertano entra nel dettaglio ed analizza la gara: “Siamo una squadra che, se non concretizza subito quello che crea, è costretta a rincorrere. Non è la prima volta che è successo ed oggi è avvenuto di nuovo. Nel primo tempo, dopo esser passati in vantaggio, abbiamo avuto cinque sei occasioni per raddoppiare, poi una semplice punizione dai quindici metri ha portato al pareggio. Abbiamo continuato a macinare gioco, ma per un’altra disattenzione abbiamo subito un altro goal. Ma i miei ragazzi sono fatti così, nel bene e nel male li amo così come sono. Mi hanno regalato una gioia che difficilmente dimenticherò. Ora dobbiamo pensare alla partita di sabato perché dobbiamo coronare il nostro sogno di andare in Serie B”.

IL CUORE. Bucciero & soci affronteranno in trasferta i materani del Bernalda sabato alle 15 nella seconda giornata del triangolare finale. Squadra che Gerardo ancora non conosce: “Ho visto qualche highlights ma non mi sono soffermato fino a sabato perché se non si vinceva era inutile. Ora ci stiamo preparando per ottenere un risultato positivo”. Non può mancare, in conclusione, un commento sul lieve svenimento avvenuto nei supplementari: “Cosa si prova ad essere ad un passo dal baratro e trionfare a distanza di appena dieci minuti? Lo dovrei chiedere al mio cuore. Io sono ansioso, impulsivo di natura. Ho avuto dieci, quindici secondi dove mi è mancata veramente l’aria. Più che il mio cuore, non si può spiegare una cosa del genere”.


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