E’ stato il condottiero di un Marcianise che ha centrato la salvezza con un turno di anticipo. Rosario Campana è andato ben oltre le aspettative riuscendo a tirare fuori il massimo da ogni singolo atleta. In una lunga chiacchierata, il tecnico napoletano ha toccato molti temi interessanti.
“La società – esordisce – mi chiese di ottenere una salvezza tranquilla attraverso un campionato di transizione gettando così le basi anche per un discorso futuro. L’obiettivo è stato raggiunto tra mille difficoltà e infortuni e perciò se guardiamo il bicchiere lo vedo completamente pieno. Alla luce dei 45 punti conquistati in un girone particolarmente competitivo e anomalo sotto certi punti di vista, mi sento di dire che il nostro è stato un ottimo campionato”.
Il mister è stato particolarmente abile a tenere il gruppo unito e rivalutare calciatori che avevano perso molti mesi per problemi fisici. “Il lavoro iniziale è stato quello di rimettere in sesto giocatori come Conte, Ciano, Lopetrone e Santaniello che poi alla fine hanno dato un ottimo contributo alla causa. Nello stesso tempo sono stati rivalutati i vari Sorrentino, Baratto, Figliolia, Barone, Santaniello e Follera che venivano da retrocessioni e se oggi sono seguiti da diversi club, viste le prestazioni offerte nell’arco della stagione, significa che è stato fatto un buon lavoro da parte di tutti. Non dimentichiamoci che Moccia non voleva più giocare a calcio e alla fine è stato anche convocato per il Torneo di Viareggio, Zeoli a detta di tutti è stato uno dei migliori portieri della serie D e Marullo, altro ’97, ha segnato il gol del pari contro il Taranto dando una mano nel raggiungimento dell’obiettivo”.
Difficoltà sono arrivate non solo dalla lunga serie di infortuni, ma anche da un amore non sbocciato con la tifoseria e la scelta di allenarsi la mattina in strutture private evitando di danneggiare il manto erboso del Progreditur.
“Non abbiamo mai potuto avere il sostegno del nostro pubblico, non me ne voglia nessuno, ma è un dato di fatto. Allenarsi la mattina non è il massimo per un calciatore sia dal punto di vista alimentare che fisico. Abbiamo dovuto fare i conti con infortuni piuttosto seri (Mangiapia e D’Apolito), gli ultimi in ordine cronologico Di Fiore (legamenti) e Farriciello un problema al polso. Sono stati superati ostacoli non da poco e siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto”.
Marcianise che nel girone di ritorno è stato secondo soltanto al Taranto riuscendo a mantenere una media promozione. Appena due sconfitte (l’ultima a salvezza ottenuta) e giudice unico nella lotta per la Lega Pro: “In questo 2016 siamo usciti imbattuti contro le prime cinque della classifica e parliamo di autentiche corazzate. Inoltre in Coppa Italia siamo stati eliminati soltanto dopo i calci di rigore contro il Fondi che ha poi vinto tutte le altre gare con uno scarto di quattro gol a partita. Credo proprio che insieme allo staff e alla dirigenza è stato creato qualcosa di importante e abbiamo raccolto i frutti di tanti sacrifici”.
Fino a qualche anno fa i tifosi gialloverdi erano il dodicesimo uomo in campo. In questa stagione invece poche decine sugli spalti segno di una spaccatura con la società. “E’ innegabile che nel calcio la componente tifo ha un valore importante e a volte può essere di grande aiuto per vincere le partite. Mi sono accorto però che a prescindere da quello che si possa fare di buono, c’è sempre stata una sorta di premeditazione nei confronti del club. Non si applaudiva quando lo meritavamo, ma si aspettava solo il momento di sottolineare le difficoltà. Il Marcianise è dei marcianisani e devono tenerselo stretto perché è un bene della città. Questa squadra per come ha giocato e per tutto quello che è riuscita a superare meritava un po’ di sostegno in più”.
Capitolo futuro. In attesa di conoscere i programmi del club, mister Campana resta alla finestra pronto a continuare l’ottimo lavoro di questa stagione. “Ci sono due modi per allestire una rosa: una è quella di prendere i migliori, investire tanto e cercare di vincere. Oppure costruire e prendere calciatori funzionali al progetto. Quest’ultima è quella che ti garantisce alla lunga il raggiungimento dell’obiettivo. Non lo dico io, ma i vari Carpi, Frosinone, lo stesso Crotone che nel giro di qualche stagione hanno programmato e vinto. In qualsiasi società che l’allenatore sia funzionale al progetto e ai calciatori che arrivano, il sottoscritto è disponibile a sedersi a tavolino e progettare insieme”.