Quando si parla di Messina il ricordo dei tifosi della Casertana si ferma al 23 febbraio 1986 quando sul neutro di Castellammare i siciliani si arresero 2-1. Match winner fu un giovanissimo Davide Ricci che a due minuti dalla fine raccolse una respinta del portiere facendo esplodere gli oltre cinquemila tifosi.
Davide ricorda ancora quella partita?
«E come potrei dimenticarla. Fu il mio primo gol tra i professionisti a soli diciassette anni. Vincemmo contro Schillaci, Orati, Napoli e soprattutto mister Scoglio. Un’emozione incredibile».
Caserta è stata la sua prima tappa di una stagione che le ha riservato molte soddisfazioni.
«Ho sempre avuto un rapporto speciale con quei colori grazie soprattutto al compianto mister Bagni che mi scelse avvicinandomi ad una piazza che porto nel mio cuore. La Casertana è stata il mio primo grande amore e non potrò dimenticarla».
Oggi allena i ragazzi cercando di trasmettere i propri valori e la grande esperienza accumulata negli anni. Purtroppo il calcio è cambiato in peggio. I giovani d’oggi non vogliono sacrificarsi come prima. Mi piacerebbe trasmettere le mie emozioni, fargli capire quanto sia importante il gioco di squadra nella crescita umana».
Tornando al calcio di oggi, sabato a Messina ci si gioca una grossa fetta di playoff.
«Non sarà una gita perché anche se i giallorossi sono salvi proveranno a chiudere bene davanti il proprio pubblico. Questa Casertana però ha tutte le carte in regola per centrare i playoff e magari terminare la stagione regolare al terzo o anche secondo posto».
Un piazzamento che sarebbe potuto essere diverso visto il girone di andata.
«Mi è dispiaciuto vedere in questo girone di ritorno troppi risultati altalenanti. Nel mercato di gennaio sono arrivati troppi calciatori. Non si doveva stravolgere la rosa, bastava un paio di ritocchi, gli equilibri non sarebbero cambiati e i risultati sarebbero continuati ad arrivare».
Qualche risultato negativo nel girone di ritorno ha allontanato parte del pubblico, adesso però bisogna ricompattarsi. I tifosi possono essere l’arma in più nella post season?
«Conosco bene la piazza e so quanto il tifo può trascinare. E’ vero, quel 6-0 brucia, ha fatto male, ma è giunto il momento di ricompattarsi, di stringersi attorno alla squadra perché quello che conta maggiormente è provare ad andare in serie B».