A ventiquattr’ore dal big match della 25^ giornata che ha visto l’Albanova prevalere sull’Acerrana con il risultato di 2-0, in casa rossoblù è sparita immediatamente quell’aria di festa che si respirava al triplice fischio del direttore di gara. A smorzare gli entusiasmi e a richiamare la truppa alla dovuta concentrazione è il direttore generale dell’Albanova – l’avvocato Giuseppe Vitale – che non vuole assolutamente distrazione da parte dei suoi. La vittoria contro l’Acerrana è stata meritata e certamente ha infiammato la piazza. Adesso il calendario sembra in discesa. Non sono ammesse distrazioni,la classifica è stuzzicante:“L’esperienza insegna. Ritengo molto più complicato affrontare la duplice trasferta contro Cirgomme e Qualiano che non giocare una partita contro una big del campionato come l’Acerrana.” Eppure gli scontri diretti sono terminati. Adesso non resta che affrontare compagini che nulla hanno più da chiedere al campionato. “Sono proprio queste le partite che fanno la differenza. Non è un luogo comune quando si dice che i campionati si vincono contro le medio-piccole. E’ la sacrosanta verità. Prendiamo ad esempio il campionato di serie A: la Juventus non sbaglia un colpo e vince le partite contro squadre di caratura inferiore perché le affronta con la stessa concentrazione, la stessa umiltà, la stessa cattiveria, la stessa determinazione che mette come quando gioca contro altri top team. Accade invece a squadre come il Napoli o la Roma che – seppur capaci di battere la stessa Juventus – incappano poi in vere e proprie battute d’arresto come contro l’Udinese o l’Atalanta.” Si potrebbe obiettare che quelli sono professionisti… “Io ho indicato il massimo campionato italiano perché ritengo che, a prescindere dalla categoria in cui si gioca, bisogna tendere sempre verso l’alto e mai verso il basso. Vero è che ogni partita è una storia a se’, ma mi domando perché i miei calciatori non hanno giocato con questa attenzione ed intensità partite come contro la Grumese o la seconda frazione contro il Ponticelli.Questo solo per quel che riguarda la mia gestione. Ma anche prima contro l’Arzano si sono persi punti importanti.Arrivati a questo punto non possiamo e non dobbiamo lasciare nulla al caso. Bisogna allenarsi con la massima concentrazione ed affrontare gli avversari come se dovessimo lottare per non retrocedere. Sono lieto di comunicare a tutti che il nostro vicecapitano Cesare Del Villano ha superato il corso allenatore di base – uefa b che si è tenuto a Caserta. Oltre ad essere un allenatore in campo, da oggi può dire di esserlo anche con il giusto riconoscimento. A nome dell’Albanova Calcio vanno i nostri complimenti e l’augurio di una carriera ricca di prestigio e soddisfazioni. Sulla partita, quello che dovevo dire l’ho detto al termine della stessa e lo ripeto: bene la vittoria, ma vale tre punti come quelli che ci sono in palio mercoledi. Non ho da elogiare nessuno , non l’ho fatto, tantomeno lo farò domani alla ripresa degli allenamenti. Ci può stare che i ragazzi e lo staff al triplice fischio manifestino la loro gioia, ma personalmente al momento non ritengo ci sia nulla per cui festeggiare: non abbiamo vinto niente e se la prossima partita non vinciamo la vittoria non avrà avuto alcun significato, anzi uno sicuramente: che siamo una squadra cosiddetta provinciale. Saremo dei semplici comprimari e basta.” Il futuro roseo :“A prescindere dalla categoria in cui giocheremo al momento nessuno dei calciatori e dello staff può ritenersi confermato. C’è molto da lavoro da fare. Innanzitutto sulla mentalità. Noto ancora che ci sono elementi legati ad un modo di intendere il calcio che a me non piace. L’ho detto a Giuseppe e Giovanni Zippo:avendo riguardo per l’attuale categoria,già prima del mio arrivo hanno avuto il merito di preparare una tavola con bicchieri di cristallo, posate d’argento, bicchieri cristallo, tovaglia di lino pregiato ed imbandita con cibo pregiato. Purtroppo c’è ancora qualcuno che si siede a questa tavola e pretende di mangiare pizza, panini, panzarotti e birra… Ecco il mio compito sarà quello di valutare chi meriterà di sedere a questa tavola e chi no. So di essere molto esigente. A volte mi definiscono aziendalista. Non è così. Semplicemente devo far si’ che tutto, ma proprio tutto funzioni al meglio. Se chi collabora con me lo fa con la dovuta professionalità allora possiamo elevarci ad un livello maggiore altrimenti, come ho detto prima, resteremo sempre dei comprimari”.
MARIO FANTACCIONE
UFFICIO STAMPA ALBANOVA CALCIO