SANTA MARIA CAPUA VETERE – A ventiquattro ore dalla conclusione della stagione regolare, con il Gladiator che ha raggiunto la salvezza diretta senza passare per i play-out, c’è chi ama la maglia neroazzurra ma non è per nulla felice di come si è sviluppato questo campionato. Nella giornata di ieri, domenica 17 aprile, il gruppo ultras della Brigata Spartaco ha esposto uno striscione all’esterno dello stadio “Mario Piccirillo” che recita: “Senza stadio, società e dignità, chiudete il cancello e finitela qua!”.
LO STADIO. Il messaggio mette nel mirino in primis la condizione fatiscente dell’impianto di via Martiri del Dissenso che, a causa dei lavori fatti dall’amministrazione comunale nel 2013, è stato addirittura peggiorato, con l’eliminazione dei gradini che ne penalizzavano l’agibilità in vista della partecipazione alla Serie D. Alla distruzione dei gradini avrebbe dovuto far seguito l’installazione di una tribuna prefabbricata che, nonostante sia stata più volte pubblicizzata dai politici locali, non è mai rientrata in quella spesa di 165.000 euro (un po’ troppi per buttare a terra gradini e rinforzare le mura di recinzione) e non è stata mai apportata per gli evidenti problemi economici del Comune di Santa Maria Capua Vetere.
LA SOCIETA’. In seconda istanza la frangia calda dei tifosi punta il dito contro la società del presidente Ciro Ongari, sulla falsariga del comunicato scritto il 5 settembre 2015 (CLICCA QUI PER LEGGERE) che all’interno recitava: “Dal punto di vista societario, nonostante l’ingresso di nuovi soci, l’ennesimo progetto di ridimensionamento e a lungo termine non ci soddisfa, e alla luce delle tante voci bellicose pre-campionato siamo stufi delle vostre chiacchiere, per NOI contano solo i fatti”. E’ facile intuire come ci sai frizione tra la società ed i tifosi, ma per un futuro roseo serve che entrambi remino nella stessa direzione. L’unico spiraglio per immaginare un giorno il caro vecchio Gladiator nuovamente vincente.