Conferenza stampa straordinaria quella convocata oggi dal presidente della Casertana Pasquale Corvino, per chiarire il momento della squadra e la decisione di far tornare in panchina Nicola Romaniello. “Preferirei analizzare quattro, cinque punti che vorrei fossero chiari a tutti: squadra, direttore generale, tifosi ed anno prossimo. Iniziamo dalla squadra: siamo partiti per salvarci, con una preparazione atletica votata a dare il massimo all’inizio. L’errore più grave di Romaniello, che gli è costato l’esonero, è stato portarci primi in classifica a sette punti dalla seconda. Sapevamo di non poter reggere questi ritmi. Paghiamo un calo fisico di una preparazione fatta per un obiettivo diverso e siamo in difficoltà. Negli ultimi due mesi, abbiamo avuto 10 espulsi, 56 ammoniti, 20 tifosi ed un dirigente con Daspo e io convocato dalla Procura. Aggiungiamo a tutto ciò i tantissimi infortuni pagando così un prezzo davvero alto: sono colpi che abbatterebbero anche un elefante. Fermo restando le nostre colpe, abbiamo subìto questo tipo di situazioni con una consapevolezza: siamo nei playoff, un obiettivo già prioritario ed importante rispetto anche allo scorso anno quando non li abbiamo raggiunti. I tifosi quando eravamo in D parlavano della Lega Pro come una meta insperata. Ora ci giochiamo la B quindi dovrebbero essere contenti. Abbiamo Cosenza, Foggia e Lecce a pochi punti e tutto è possibile. Già da domenica contro il Monopoli dobbiamo dare tutto e conquistare la vittoria. E’ questo il discorso che ho fatto prima alla squadra, ora andranno anche in ritiro per tenerli protetti e lontani da un contesto pieno di pressioni. Io ringrazio sempre staff e giocatori. Foggia, Lecce e Benvento sono squadre più forti di noi ma lo sapevamo, dobbiamo cercare di dare tutto fino alla fine”.
IL DIRETTORE GENERALE. “E’ una persona importantissima per la nostra società, il meglio sulla piazza. Una persona che ha un suo carattere, istintivo, che spesso non pensa ciò che dice e che manifesta i suoi pensieri in maniera singolare. Ha sempre lavorato al massimo per la Casertana, è molto in gamba e non possiamo farne a meno”.
I TIFOSI. “Ringrazio sempre i tifosi, in particolar modo lo zoccolo duro sempre presenti in casa e trasferta. I Fedayn spesso mi incoraggiano, mi dicono di andare avanti e non mollo. Oltre ai ragazzi più innamorati ed appassionati non abbiamo un seguito eccezionale. Per il big match contro il Foggia abbiamo venduto solo 900 biglietti di cui 100 li abbiamo ceduti ai pugliesi. Farò il presidente fino al termine del campionato, ringrazio chi mi ha aiutato ed incoraggiato, i soci che mi hanno dato fiducia. E’ stato un anno di esperienza importante”.
IL FUTURO. “Ho un ottimo rapporto con Giovanni Lombardi. Spesso si parla di socio di maggioranza ma è una cretinata. Siamo paritari, abbiamo sempre portato avanti ogni discorso. Spesso ci si chiede perché lo difenda. Ci siamo sacrificati per la Casertana, a giugno avremmo investito insieme 4 milioni e 600 mila euro per il bene di questa squadra. Andiamo via? Ma mi dite quale imprenditore si è fatto avanti per rilevare questo club? Si è dovuto muovere una persona da Castellammare per risollevarne le sorti e perché mai la città ne dovrebbe parlare male se ha salvato lui la Casertana? Non è mai venuto nessuno per aiutarci, mai nessuno per parlare con noi, per metterci una lira. Io lo difenderò sempre e non è giusto puntargli il dito contro. Ci sono stati in passato progetti, proposte poi sono tutti venuti meno. Ecco perché ha ed avrà tutta la mia stima. Siamo due pazzi e solo persone come noi potevano fare questo ed essere contestati. A fine campionato avremmo intenzione di cedere. L’ultima volta che successe, arrivò un salvatore della patria, diventato poi presidente del Messina, la società fallì e si tornò a fare l’Eccellenza. Se ci dovessero essere imprenditori seri per prendere la società, non c’è alcun problema, la vendiamo a costo zero. La garanzia però è che deve dare alla Casertana un futuro importante, altrimenti non la cediamo. Andiamo via per vari motivi: io sono stanco, non ce la faccio a portare avanti questa situazione molto paradossale, dopo tanti investimenti siamo sempre soli e costantemente privi di riconoscenza e rispetto. Tifosi che ti attaccano sempre tutti contro ed è snervante. La politica poi non ti aiuta, lo stadio non ce l’abbiamo e dobbiamo combattere su tutti i fronti. Sarebbe più facile affrontare un problema alla volta ma c’è gente che vive di sport e calcio, noi no”.
SU ROMANIELLO. “Sono stato al campo prima. I ragazzi andranno in ritiro, poi a Bari prima di raggiungere Monopoli. Ho ringraziato tutti per ciò che stanno facendo, riaccogliendo Nicola. Sono sempre stato di questa idea: l’ho voluto io e non potevamo contestargli nulla. Gliel’ho detto: ti dovevo esonerare da primo in classifica, non quando siamo comunque tra le prime quando l’obiettivo era la salvezza. Avete visto poi cosa sta succedendo a Palermo con Zamparini ed i tecnici: ben undici cambi e sei allenatori diversi, il caos, ancor più quando il campionato è verso la fine. Con Tedesco speravamo in una svolta che non c’è stata, ha fatto ciò che poteva ovviamente. Era giusto però iniziare e finire con Romaniello: c’era rimasto male, si è preso tempo per pensare ma l’ho convinto. Non siamo allo sbando e voglio ribadirlo: tra me e Giovanni non c’è mai stato alcun problema, lui è più tecnico, io meno ed ognuno agisce nel raggio d’azione dove eccelle, insieme a Pannone per il mercato. E’ vero, in passato ho parlato di fiducia, di programmazione. Fare calcio a Caserta è molto complicato, non ci sono sponsor, le Istituzioni non ti supportano. E’ complesso andare avanti solo con le proprie forze, per superare i problemi. Ho sempre risolto tutto ma a volte fronteggiare anche le offese è troppo. Non credo di non aver mai sbagliato nulla ma l’abbiamo sempre fatto in buona fede, per migliorarci e mai peggiorarci. Se tutto ciò non ci viene considerato è un vero dilemma. Succedono anche brutte cose: ciò che ha fatto l’ex Assessore sabato al Pinto è davvero vergognoso. Io sono stato a Foggia e nessuno mi ha mai aggredito, ha rovinato l’immagine di un club e di una città intera ed il prossimo anno non sarà più accreditato. E’ casertano ma così non fa il bene della sua città. Sul post Benevento, ho qualcosa da chiarire. Ero molto frustrato e provato, non era facile parlare dopo un clamoroso 6-0. Contestai a Nicola di esser stato influenzato magari da qualche giocatore, dal vice, dal suo staff. Conosco il suo carattere, un po’ introverso ed ho pensato magari non avesse avuto il carisma per prendere decisioni forti ma personale. Mi ha spiegato perché ha scelto Som, la sua idea tattica, nulla da eccepire. Io gli ribadii che non doveva ascoltare nessuno e di fare in completa libertà la sua formazione. Benevento è stato uno shock, non capivo nulla ed ero anche io allo sbando. Dissi che loro giocavano in 14 perché la difesa, i tre giocatori, non c’era, non per altro. Dopo Benevento non ho pensato a provvedimenti sui giocatori. E’ molto complicato cambiare tutto in corsa: ho cercato di limitare i danni alimentando la nostra fiammella, senza rompere comunque un bel giocattolo. Ancora su Pannone, non ha rapporti con la stampa o i tifosi perché caratterialmente sono io più incline a parlare ed a capire le esigenze di tutti. Dobbiamo organizzare assolutamente un incontro con il direttore, per chiarire la sua posizione con i tifosi e la stampa per scacciare via ogni incomprensione. Resta una persona che stimo tantissimo, importantissima per noi. Sul numero dei tifosi, già domenica abbiamo cercato di coinvolgere bambini, scuole calcio, manifestazioni di beneficenza proprio per far avvicinare quante più persone possibili alla realtà della Casertana. Tanti anni di D sicuramente hanno minato il rapporto tra squadra e sostenitori ma abbiamo tantissimi supporter anche in provincia e puntiamo sempre ad un Pinto gremito, ora ed in futuro”.