Non basta la solita generosità alla Juvecaserta per portare a caso lo scalpo della vicecapolista. Reggio Emilia passa al Palamaggiò e Caserta deve continuare a guardarsi le spalle. Dell’Agnello, almeno una volta, ha avuto la facoltà di scegliere ed ha mandato Johnson in tribuna mentre Menetti ha dovuto fare a meno di Lavrinovic, Silins e Golubovic. Partita abbastanza piacevole che alla fine ha il giusto vincitore. Clima irreale al Palamaggiò: grande partecipazione dei presenti ma anche la contestazione civile della tifoseria organizzata che ha lasciato vuoto, per protesta verso la società, il loro spicchio di gruppo appendendo lo striscione: “A restar fermo a guardare la morte della mia amata… preferisco restare fuori, io di certo l’ho onorata”. Infine tantissimi applausi per Stefano Gentile durante la presentazione delle squadre ed altrettanti per Pino Sacripanti, coach di Avellino, presente in parterre.
PRIMO PERIODO
Caserta resta negli spogliatoi e si va immediatamente investire dall’atletismo e la velocità della Reggiana: Polonara è una furia e realizza sette punti in neanche 3’ che griffano un tremendo 1-9. Jones viene sistematicamente saltato da Polonara che è il principale pericolo per la difesa bianconera che tiene anche il post basso di Aradori ma in attacco produce la miseria di 3 punti in 4’. La Juve, in attacco, è solo Hunt (7) e quando Polonara sale a quota 9 ed Aradori sgancia un siluro, il tabellone dice 7-14. La Juve tira malissimo e resta in vita grazie ad Hunt (9) mentre Reggio deve fare i conti coi due falli di Polonara (9-17). All’improvviso spunta Jones: il lungo infila sei punti in un baleno e Caserta rivede la luce sul 15-17 al minuto 8. Jones tocca quota 8, Reggio è tenuta avanti dalle bombe di Della Valle e Aradori ma c’è anche da sottolineare una splendida difesa del baby Ventrone su Gentile: suona la sirena ed è 21-23.
SECONDO PERIODO
Si ricomincia e Jones non ha esaurito la sparatoria: 10 punti e pareggio a quota 23. Che diventa sorpasso con una magia di Downs. Della Valle prende per mano i reggiani (7 per lui) ma la Juve inizia ad avere qualcosa anche dal supporting cast: bomba di Cinciarini e 28-27 al 13’. Un minuto prima erano entrati anche la dozzina di tifosi reggiani al seguito della squadra. Gli emiliani soffrono ma ritornano avanti con una prodezza dell’eterno Kaukenas mentre c’è il debutto dell’ex Sasà Parrillo in maglia biancorossa proprio al Palamaggiò. Siva continua la sua serata poco felice (anche se alcuni assist sono meravigliosi) ma la vera mazzata è il terzo fallo sanzionato a Hunt (28-33 al 15’ grazie ai liberi di Veremeenko). Kaukenas fa un clinic di basket gratis al Palamaggiò (12) ma anche Slokar non è da meno e la partita resta equilibrata (35-38 al 18’). E’ il Kaukenas show: 15 punti dopo un’altra bomba e Reggio prova a riscappare sul +6. A complicare i piani arriva anche il pazzesco buzzerbeater di Parrillo dalla lunghissima distanza: 38-46 all’intervallo lungo. Siva è un fantasma che vaga per Pezza delle Noci (un tiro provato in 12’, troppo poco). Jones ha 21 di valutazione. Per fortuna.
TERZO PERIODO
L’avvio di ripresa è uguale a quello di inizio partita: Reggio, anzi Kaukenas, domina mentre Caserta non ne azzecca una. Il risultato dice 40-50 al 22’. Veremeenko (mai un fattore) sale a quota tre falli ma la tripla di Polonara spacca la partita sul 41-53 al 24’. Al 25’ arriva il primo canestro di Siva, peccato che Reggio aveva già sganciato un altro missile con De Nicolao (45-58). Siva è l’ombra di se stesso, non ne azzecca una neanche per sbaglio e Reggio vola sul 47-60. Hunt e Jones non ci stanno, vogliono vincerla e riportano la Juve sul -11 quando Menetti fa vedere anche un accenno di 1-3-1. La tripla di Jones, poi, ridà fiato ai bianconeri (55-63). Reggio spegne l’interruttore, Jones è una forza della natura e, insieme a Giuri e Hunt, riapre clamorosamente la contesa (59-63 e 10-0 di break). Menetti abbassa il quintetto, Jones ormai è una sentenza: chiude il terzo quarto a quota 21. Si va all’ultimo stop and go sul 61-67 grazie ai liberi di Aradori.
QUARTO PERIODO
Aradori si fa pochissimi amici a Caserta nel giro di 20”: prima rifila una gomitata a Giuri per liberarsi dalla marcatura del brindisino, poi rifila una legnata inutile a Jones. E si becca l’antisportivo che viene capitalizzato dai bianconeri che tornano sul -4. Ormai Caserta c’è, Reggio un po’ meno e Cinciarini buca la zona reggiana col canestro del 65-67. Tocca a Della Valle prendere per mano i suoi e riportarli sul +7 a 6’ dalla sirena. Jones, sempre lui, non molla un centimetro ma le solite palle perse permettono a Reggio di respirare e quando Kaukenas inventa un altro canestro, i titoli di coda stanno scorrendo (70-79 al 37’). L’improvviso risveglio di Siva permette un break di 5-0 che ridà fiato ai cuori bianconeri. Proprio il samoano compie il quinto fallo in netto anticipo sulla sirena. Caserta non muore mai: cinque punti filati di Downs ed è 80-81 a 87″ dalla fine. Nel finale sono decisivi i liberi di Polonara e Aradori oltre ad una palla persa da Downs. Suona la sirena: un’eroica Juve perde per 82-87.