Una puntata davvero speciale questa sera su Teleprima di Zona Rossoblù. Ospite negli studi il presidente della Casertana Pasquale Corvino che ha parlato del momento che sta vivendo la squadra e il club. Il duo Veccia-Bartiromo con gli ospiti Serpe, Gallo e Cozzolino hanno affrontato i principali temi che in questo periodo stanno caratterizzando il campionato della Casertana.
“Partiamo dal presupposto che l’annata è stata positiva. I playoff sono ancora raggiungibili e francamente ce li meriteremmo. Sabato affronteremo il Foggia in uno scontro diretto che varrà il terzo posto e sarà davvero una bella sfida. Loro sono molto forti, giocano il miglior calcio del girone, ma vogliamo riscattare quella brutta figura dell’andata. Ci schiacciarono e proveremo a prenderci la rivincita”.
Il patron ripercorre le tappe di questo 2016. “Eravamo partiti per conquistare la salvezza. Poi ci siamo resi conto che potevamo fare qualcosa in più, ma ci sono stati momenti in cui non abbiamo espresso quello che potevamo. I nuovi arrivati non hanno avuto tempo di integrarsi visti i tanti infortuni e sono stati gettati subito nella mischia. Alcune sconfitte come quelle di Benevento ti lasciano un segno, ma devi andare avanti e ripartire. Ora dobbiamo stare uniti e limitare i danni”.
E in qualche partita anche la fortuna ha voltato le spalle alla squadra: “Senza dimenticare i dieci espulsi e i torti arbitrali. Un Daspo di un anno al socio Giovanni Lombardi e 40 giorni di squalifica a un dirigente. Non cerchiamo alibi, ma sono dati di fatto. Nello stesso tempo dobbiamo crescere sotto tutti i punti di vista”.
Corvino parlò a febbraio di mancanza di mentalità vincente. In diretta ha chiarito il concetto: “Bisogna capire cosa è. E’ la consapevolezza di capire in che società ci si trova. Se vai a Foggia Lecce o Cosenza sai a priori che deve vincere. A Caserta ci dovevamo salvare e quindi abbiamo avuto bisogno di più tempo. L’anno prossimo serviranno calciatori consapevoli che sarà un obiettivo diverso da quest’anno cioè più ambizioso perché sarà trascorso un anno in più e avremo maggiore esperienza. Ecco perché bisogna avere la mentalità vincente ma sotto tutti gli aspetti”.
E proprio sul futuro non si sbilancia: “Futuro fare calcio a Caserta non è difficile, ma è inutile. Sono tutti allenatori, alcuni tifosi remano contro. Tifosi veri non più di 300. Qualunque scelta fai viene contestata. Vedi il mercato e Romaniello. Tra contestazioni, una campagna acquisti sbagliata e obiettivi che sono cambiati strada facendo pensavamo di avere più tempo per lavorare. Quando si sbaglia lo si fa a fin di bene perché la società rimane come bene della società e non tutti lo hanno capito. È naturale che in ottica futura dobbiamo allargare il contesto del club, dobbiamo allargare in termini numerici con ruoli stabiliti”.
Vicenda allenatore. Romaniello si era dimesso ed era stato lo stesso Corvino a convincerlo: “L’ho voluto io. C’era un progetto a lungo termine ed eravamo d’accordo. Improvvisamente ci siamo ritrovati al comando e siamo rimasti spiazzati. Paradossalmente sono iniziati i nostri problemi. Era necessaria una scossa dopo gli ultimi risultati altrimenti avremmo perso i playoff”.
E sulla scelta Tedesco rivela: “Dovevamo prendere un allenatore a sette giornate dalla fine ma al momento è difficile programmare il futuro e non era corretto. Tedesco resterà con noi fino alla fine del campionato, ha già lavorato con tecnici come Gregucci e Campilongo e speriamo che possa darci i risultati sperati”. Infine una battuta sullo stadio, problema non indifferente che tarpa le ali al club: “Lo stadio è un limite di questa società e della Casertana. Per la B non sarebbe idoneo e non potremmo giocare a Caserta. Dobbiamo attendere la prossima Amministrazione sperando che il Sindaco tenga a cuore le vicende sportive”.