Alla presentazione del progetto del nuovo stadio c’era anche l’ingegnere Dario Boldoni, figura storica del calcio campano. Vice presidente del Napoli all’epoca di Maradona (due scudetti e la Coppa Uefa), da diverso tempo si occupa della realizzazione di impianti sportivi. “Non credo che sia necessariamente un progetto a lungo termine, ha esordito. Mi occupo da sempre di stadi e ci sono strumenti amministrativi come la legge Renzi 147 del 2014 che consentono di abbreviare i tempi di realizzazione. Se c’è una reale volontà di costruire un nuovo impianto non credo che bisognerà attendere tanti anni. Se c’è quello che io chiamo l’attrito di primo distacco cioè partire con una operazione credibile sotto tutti i punti di vista e supportata dall’Amministrazione, si riuscirà a dare a Caserta un nuovo stadio. L’operazione è fattibile altrimenti non mi sarei interessato alla cosa. Il modello potrebbe essere quello di Wiesbaden, il Brita Arena cioè uno stadio modulare di circa dodicimila spettatori. In questo momento gli stadi di Lega Pro si riempiono neppure al 50% anche se poi dipende dai successi della squadra. Oggi lo stadio tradizionale è in forte crisi perciò realizzare mega operazioni farebbero solo perdere tempo. Costruire uno stadio del genere sarebbe ideale per una città come Caserta. Il punto fondamentale sarà partire bene con un’operazione che tecnicamente, amministrativamente ed economicamente si regga. Se si parte così i tempi potrebbero stupire tutti”. Un ruolo importante lo avrà l’Istituto del Credito Sportivo: In Campania – continua Boldoni – è rappresentato a livello eccellente, parliamo di contributi in conto interessi e non a fondo perduto perché ormai in Italia non c’è più nessuno che investe cifre senza riaverle”.