La Virtus Liburia perde ma accusa l’arbitro



Risata amara Crisfoforo dopo l'espulsione
Risata amara Crisfoforo dopo l’espulsione

Quando a decidere una gara è l’arbitro vuol dire che quella gara è moralmente falsata. Il match è stato deciso da un direttore di gara apparso inadeguato per la categoria. Quattro espulsi: tre direttamente dal campo (Greco, Cangiano, Cristoforo) uno dalla panchina (Capaldo) vittime designate tutti calciatori della Virtus Liburia. In una gara agonisticamente valida, maschia, ma assolutamente non cattiva. Due calci di rigore concessi alla formazione di casa, il Circogomme Sportig Club. Un gol irregolare, il 3-2 per i padroni di casa concesso in netto fuorigioco, ma in questa circostanza non è solo colpa dell’arbitro lasciato solo e in balia delle linee difensive, nonostante che da più parti si è più volte richiesto l’ausilio dei collaboratori arbitrali. Le società, farebbero volentieri uno sforzo e ben disposte, forse, certe categorie, non scalda l’entusiasmo dei “Signori del Calcio” campano. La Virtus Liburia gioca un gran match va in vantaggio con Costanzo il quale finalizza uno splendido assist di Cantone dalla sinistra, subisce il ritorno dell’avversario che capovolge il risultato in proprio favore, in dieci contro undici per l’espulsione di Greco, i casertani con tanto cuore e coraggio riagguantano il risultato ancora con Costanzo, poi, il ventitreesimo uomo in campo inizia la sua, verrebbe quasi da dire, crociata contro la Liburia. Espulsioni a tutta forza, rigori inventati, decisioni, fatta salva la buona fede del direttore di gara almeno di spera in questo, quasi chirurgiche a demolire la resistenza dei casertani. Il fatto che la Liburia sia fanalino di coda non significa che per forza di cosa deve cedere a tutti i costi il passo all’avversario. Il sodalizio neroverde non è in cerca di carità o favoritismi, ma in quanto partecipante al campionato di prima categoria e adempiente agli oneri economici pretende rispetto. La direzione del signor Caso di Frattamaggiore ha lasciato la delegazione di Trentola Ducenta decisamente sconcertata. La società dei presidenti Pezone e Orabona si sente offesa, amareggiata, maltrattata, presa in giro. Sbagliare è umano, anche l’arbitro può sbagliare, ma quanto gli errori si sommano e pendono tutti da una sola parte allora il dubbio si fa largo.

Il commento del direttore generale della Liburia Nicola Cangiano è drastico “Ha dato molto disgusto la sconfitta patita nell’ultimo turno di campionato. Se dobbiamo retrocedere vogliamo farlo per demeriti nostri. Non abbiamo bisogno di spinte esterne per salutare prima del previsto la categoria. In settimana la società si riunirà per decidere se sia opportuno lasciare anzi tempo il campionato. Come società siamo molto delusi da chi gestisce il calcio regionale. Forse è tempo per la Liburia di togliere il disturbo”




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