Clendy Aversa, Musto: “E’ il momento di agire, fuori i facinorosi dai palazzetti”



Una fase di Aversa-Caserta
Una fase di Aversa-Caserta

“I tifosi dovrebbero essere motivo d’orgoglio e non un danno per l’immagine della società che pensano di sostenere”: così Tina Musto, presidente della Clendy commenta i cori e i momenti successivi alla gara con la Kioto, episodi che hanno rovinato quella che doveva e poteva essere la festa dello sport della pallavolo campana. Ancora una volta le sfide di campionato tra Aversa e Caserta si trasformano in momenti da cancellare. L’anno scorso in entrambe le partite ci furono insulti indirizzati al tecnico normanno Luciano Della Volpe e addirittura in occasione della partita al Palazzetto di viale Medaglie d’Oro la squadra aversana fu costretta a restare oltre un’ora negli spogliatoi prima di lasciare l’impianto. Questa volta striscioni indecenti (cosa già successo anche all’andata) e comportamenti che poco hanno in comune oltre che con la sportività, con il vivere in una comunità, hanno sottolineato per l’ennesima volta che ci sono persone che si definiscono ultras senza probabilmente nemmeno conoscere la parola tifo: “Difenderò sempre quei tifosi di Caserta che vengono al palazzetto per incitare la propria squadra – afferma la presidente Musto – perché penso che i supporter rosanero siano tutt’altra cosa rispetto a facinorosi che creano solamente situazioni violente che non dovrebbero esistere in questo sport. Sono capaci di trasformare il palazzetto nel peggiore stadio di calcio con petardi e atteggiamenti da teppisti. Società e città non devono essere ‘calpestati’ da episodi come quelli accaduti al Palajacazzi. Questi pseudo tifosi erano già diffidati (dopo le minacce all’arbitro in occasione della gara con Soverato) e quanto successo nel derby aggraverà solamente la propria posizione. Noi andiamo fieri della nostra gente. Non a caso siamo stati premiati per il miglior pubblico della Serie A. L’intera Nazione ha riconosciuto la sportività delle famiglie che seguono la New Volley. Ora è arrivato il momento di agire e di fare i fatti sempre e solo per il bene della pallavolo”.




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