Inseguire un sogno vuol dire sacrifici e rinunce, vuol dire arrivederci e delle volte addii. La storia di Francesco Verdone è un po’ più particolare di quella di tanti suoi coetanei. Ma partiamo da qualche anno fa per ripercorrere il curriculum calcistico del giovane mancino nato il 23 gennaio 1995 a Maddaloni.
Gli inizi. È proprio nella Maddalonese che muove i primi passi da calciatore all’età di 5 anni dove viene subito notato e portato dall’osservatore D’Amato all’USD San Nicola, società in orbita Empoli. Vari provini con i toscani e poi l’approdo al floridissimo vivaio della Mariano Keller il cui direttore all’epoca era Giuseppe Volpecina, ex calciatore del Napoli. Grandi prestazioni con i partenopei che suscitano la curiosità del Pescara che lo acquista dopo un anno; una stagione in Abruzzo e poi il trasferimento alla Reggiana per volere di Gennaro Ciotola. Dopo l’esperienza emiliana Verdone si riavvicina a casa approdando al Sorrento nel 2013 in Lega Pro.
Annate in serie D. L’anno successivo passa al Progreditur Marcianise del bomber Nicola Citro e si afferma con continuità nel 3-5-2 di Foglia Manzillo collezionando 29 presenze e 1 gol in serie D che gli valgono la chiamata del Rimini, squadra che punta nel 2014-15 alla vittoria del campionato di quarta serie per approdare in Lega Pro. Pronostico rispettato e un campionato di D vinto nel palmares del giovane maddalonese che all’inizio di questa stagione approda al Taranto di mister Cazzarò; poi l’esonero di quest’ultimo e l’arrivo in panchina di Sasà Campilongo cambiano le prospettiva di titolarità del ragazzo che nelle prime settimane di gennaio riceve un’allettante proposta dallo Jumilla, club spagnolo della comunità autonoma di Murcia che milita nel gruppo 4 della Segunda División B.
La Spagna nel futuro. La chiamata spagnola è arrivata grazie alla collaborazione tra il direttore del Jumilla, Salvatore Casapulla, ex Cavese, Savona e Barletta, e l’agente di mercato maddalonese Paolo Schiavone che collabora con l’agenzia che detiene la procura di Geoffrey Kondogbia dell’Inter e del fratello maggiore Evans Kondogbia, attaccante acquistato dai nerazzurri nell’ambito dell’operazione legata al fratello e poi prestato prima al Renate in Lega Pro, con cui ha collezionato solo 6 presenze) e in questa finestra di mercato proprio al Jumilla del tecnico Josico. La compagine spagnola sembra intenzionata a continuare ad aumentare la colonia italiana, visto ieri è stato acquisito anche il portiere termolese, classe ’93 ex Isernia, Alex Capozzi.
A poche ore dalla presentazione in terra spagnola, l’esterno maddalonese ha rilasciato al nostro portale le prime dichiarazioni da nuovo giocatore del Jumilla: “Sono davvero felice di questa nuova avventura intrapresa; sono arrivato qua tramite Paolo Schiavone, collaboratore del procuratore di Kondogbia. Il direttore qui è italiano, Salvatore Casapulla, mi conosce dai tempi di Marcianise dove facemmo tutti un gran campionato. Quando ho ricevuto la chiamata di Paolo Schiavone, mio compaesano, non potevo rifiutare una cosa del genere, quindi non ho esitato un attimo ad accettare”.
La Segunda División B è la terza serie calcistica del sistema del campionato spagnolo di calcio. Questa divisione include anche diverse squadre riserve dei team della Primera División. I due superiori sono la Primera División (comunemente nota come Liga) e la Segunda División. La Segunda División B è costituita da 80 squadre suddivise in 4 gruppi di 20 ciascuno. L’attenzione delle società professionistiche verso questa categoria è però molto più alta che quella rivolta dai club della nostra serie A verso la nostra Lega Pro. Questo è dovuto soprattutto al fatto che i maggiori club spagnoli hanno squadra B o squadra C in questa divisione e nel seguire i propri talenti, hanno l’opportunità di scoprirne di nuovi. Questo è uno dei motivi che ha convinto il giovane terzino casertano a salutare l’Italia per sbarcare in Spagna: “Questo campionato è sotto i riflettori molto di più rispetto alla nostra Lega Pro. È una grande vetrina per un giovane come me. La squadra attualmente è nella parte bassa della classifica e l’obiettivo principale è quello di raggiungere al più presto la salvezza; la società è giovane e mira a consolidarsi con un progetto futuro importante. Sono davvero molto riconoscente verso Paolo Schiavone che mi ha dato questa opportunità che potrebbe cambiarmi la vita. Lui è un procuratore giovane ma ha fatto già cose importanti; su tutte la trattativa che quest’estate ha portato Kondogbia dal Monaco all’Inter”.
Lasciare la propria nazione e di conseguenza tutti i propri affetti per andare in una nuova nazione non è mai facile: “ Non è una cosa semplice lasciare tutto e andare; un conto è giocare fuori regione come già mi è capitato in passato, un conto è cambiare nazione. È stata dura perché in Italia ho tutte le persone a me care, però per il mio futuro e per il bene della mia famiglia e delle persone a me vicine non ho potuto rifiutare questa grande occasione. Sono stato presentato ieri dalla nuova società in cui sono stato accolto bene. È un ambiente serio e ho tanta voglia di cominciare perché sento la fiducia di tutti. Futuro? Voglio fare bene con questa maglia e arrivare più in alto possibile; non mi pongo limiti…”.