La notizia della sua partenza era ormai solo questione di tempo. Ivan Rajcic è da oggi ufficialmente un calciatore del Martina. Affronterà a marzo la Casertana da avversario, ma sarà un tuffo al cuore vederlo dall’altra parte. Arrivò nella primavera del 2014, (il 22 aprile primo allenamento) con la squadra prima in classifica del girone C di Seconda Divisione. Era squalificato, sarebbe rientrato in campo solo in estate, ma al Pinto si vedeva che aveva una voglia incredibile di tornare a fare quello che meglio gli riusciva: giocare a calcio. L’intuizione del presidente Lombardi fu ottima perchè Ivan aveva bisogno di una piazza per rilanciarsi, la Casertana di esperienza a centrocampo visto l’imminente approdo nella Lega Pro unica ed ecco fatto il matrimonio. In tanti anni di calcio a Caserta poche volte abbiamo visto un atleta come lui. professionista esemplare, un innamorato pazzo della città e della maglia. Sarebbe stato pronto a tutto pur di non partire, pur di avere un’altra occasione. Quella chance che ha perso subito dopo Foggia. Qualcosa si è rotta quella notte, ma lui ha continuato ad allenarsi, a farlo in disperate e in silenzio. In carriera ha giocato in A e B e anche in Lega Pro ha sempre messo lo stesso impegno. E’ stato un faro per la squadra, un esempio per i più giovani. L’anno scorso fu decisivo contro al Paganese. Colpo di testa vincente e tre punti in tasca. Poi a Salerno un fallo di gioco fu interpretato male dall’arbitro. Rosso diretto e tre turni di stop. Il mercato estivo rimescola le carte, arrivano nuovi calciatori, lui però rifiuta grandi piazze e grosse cifre pur di continuare ad indossare il rossoblù. Arriva il suo momento. Dimostra con i fatti che c’è bisogno e spazio anche per lui. Ma il calcio è fatto di momenti, di occasioni e di episodi. Il tempo di lasciare Caserta forse ancora non era arrivato o forse sì. In questi ultimi due mesi ha accettato le decisioni del club, si è allenato stringendo i denti e dando sempre tutto e a testa alta. Adesso sarà un avversario, ma quando lo vedremo in campo a Martina con una maglia diversa dalla nostra non sarà la stessa cosa. Sembrava averlo avuto sempre con noi. Perchè Ivan ci ha lasciato dentro un sorriso e una disponibilità senza precedenti. Grazie di tutto guerriero, sretno!