Questa sera alle ore 21.00, presso il Pala Don Bosco in via Roma in Caserta, la squadra di basket Stella del Sud si confronterà con i Falchetti Caserta nella quarta partita del campionato amatoriale di pallacanestro, girone B, organizzato dal comitato provinciale della Uisp.
Stella del Sud, allenata dal decano degli attivisti del Centro Sociale Ex Canapificio di Caserta, Fabio Basile, non è però solo una squadra di basket, ma è una forma di riscatto per un gruppo di giovani nati nei luoghi del Sud del Mondo in cui si muore per fame, malattia, guerre o persecuzioni. Quella casertana è una squadra formata in grandissima parte da rifugiati e immigrati dei paesi di quel ‘Sud’ che cercano asilo in Italia. I luoghi da cui provengono sono spesso ricchi di materie prime, come il coltan che si estrae solo in alcuni paesi dell’Africa centrale e che ritroviamo “per magia” in cellulari, tablet, macchine fotografiche, videocamere, PC. Accade così che i pochi paesi che possiedono questo minerale sono poverissimi, al contrario di quelli che ne beneficiano.
Il progetto sportivo Stella del Sud nasce grazie alla collaborazione tra i giovani immigrati e rifugiati e i volontari dell’associazione Centro Sociale ‘Ex Canapificio’ che, da anni, lavora sul territorio di Caserta e provincia nell’ambito dell’immigrazione, portando avanti l’idea che la diversità è un valore da cui non si può prescindere se si vuole raggiungere il prezioso ed importante obiettivo dell’integrazione. In questa ottica lo sport, fondamentale per la salute fisica e mentale, diventa volano di onestà, amicizia e fratellanza al di là delle religioni, culture e dei diversi paesi di provenienza. In fondo, il sangue scorre dentro le vene con lo stesso colore, così come fa il sudore in campo.
Daniela De Chiara