“Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di suscitare emozioni. Ha il potere di risvegliare la speranza”. Questa è una frase di Nelson Mandela, premio Nobel per la Pace nel 1993, che esemplifica in poche parole la gioia dei bambini e dei ragazzi di ‘Villa dei Cedri’ che stamattina hanno incontrato le atlete della Clendy Aversa accogliendole con uno striscione molto indicativo: “Forza ragazze”. E’ stata una vera e propria festa. Capitan Elena Drozina e compagne hanno giocato a pallavolo con gli ospiti del Centro e con loro hanno scherzato per oltre un’ora grazie anche al lavoro straordinario di tutto il personale. Ci sono stati tanti sorrisi e anche per i tanti genitori presenti è stata una mattinata diversa dalle altre con bambini e giovani con il sorriso stampato sul volto e con la voglia di vivere che non deve mai mancare in queste fasce di età. Ormai infatti è molto diffusa l’idea che lo sport debba essere considerato un mezzo di trasmissione di valori universali e una scuola di vita che insegna a lottare per ottenere una giusta ricompensa e che aiuta alla socializzazione ed al rispetto tra compagni ed avversari. Tutte le atlete della Clendy sono state omaggiate con dei segnalibri realizzati dagli ospiti del Centro con i propri operatori. “E’ sicuramente un momento importante per la Villa dei Cedri – afferma la responsabile Alessandra Gallucci – che resterà nella memoria di tutti noi. E’ stato stupendo vedere la felicità negli occhi dei ragazzi della terapia occupazionale e del Centro Diurno Disabili. Grazie alla Clendy Aversa hanno avuto la possibilità di condividere anche tra di loro una gioia legata allo sport e al lavoro di squadra. Questo 2016 non poteva iniziare nel modo migliore. Faremo di tutto per portare i nostri ragazzi al Palajacazzi per tifare Clendy Aversa”. “Emozioni che non dimenticherò facilmente”, esordisce invece così Luciano Della Volpe, allenatore della squadra militante in Serie A2, che sottolinea l’importanza di un evento che lega sport e sociale: “L’educazione rappresenta il fine ultimo di ogni attività sportiva, in quanto finalizzata non solo a educare il corpo e la mente della persona, ma anche a trasmettere valori, integrazione sociale e solidarietà. Questi incontri servono a capire che non ci sono limiti, non ci devono essere ostacoli sul percorso di qualsiasi bambino o ragazzo. Ci aiutano a prendere coscienza che lo sport è uguale per tutti”.