Si torna in campo e la Mobilya Volleyball Aversa è pronta per affrontare alla grande il ritorno tra le mura amiche del PalaJacazzi dove domenica, 10 gennaio, alle 18, si giocherà la sfida con la Universal Catania. Di Santi e compagni non vedono l’ora di tornare a giocare nella propria tana e ritrovare i tifosi che mai come ora, con nove partite tra chiusura del girone d’andata e quello di ritorno da giocare presso la struttura di via D’Acquisto, diventano l’uomo in più di cui c’è necessità affinché si possa travolgere tutti insieme ogni avversario e riuscire a conquistare il sogno più importante. «Mi auguro che i nostri tifosi possano accorrere numerosi anche perché durante l’ultima partita che abbiamo giocato in casa, sia perché avevamo anticipato di un giorno, sia perché si avvicinavano le feste, siamo rimasti praticamente da soli. Sono loro il nostro settimo uomo in campo e devono esserci vicini. Abbiamo bisogno di loro e di un palazzetto gremito perché da domenica 10 gennaio fino al 14 maggio si giocherà un periodo per noi in completa apnea. Devono essere con noi, incitare i nostri ragazzi che ne hanno bisogno e sostenerci per raggiungere insieme quel sogno e quel traguardo che tutti noi vogliamo più di ogni altra cosa». La squadra del presidente Di Meo, per questo, ha continuato anche durante le festività ad allenarsi per rientrare dopo la sosta natalizia e guardare sempre avanti e solo a se stessa: «ci siamo fermati solo i giorni rossi da calendario – conferma il direttore sportivo – e gli allenamenti, quindi, sono continuati in modo serrato senza subire alcun tipo di stravolgimento. Abbiamo anche fatto qualche richiamo per quanto riguarda i pesi ed i ragazzi stanno bene». «La partita che ci aspetta domenica sicuramente sarà difficile perché arriva dopo una lunga sosta e per questo è da prendere con le molle e con grande concentrazione – conclude Vitullo – di fronte avremo un avversario che sulla carta è inferiore tecnicamente a noi ma che potrebbe essere molto ostico. Non dobbiamo sottovalutare nulla, queste sono le gare più brutte da giocare e che decideranno la classifica finale».