“Ottocento sessanta euro di multa per aver il pubblico locale reiteratamente offeso e minacciato il primo arbitro e per aver nel contempo tentato di aggredirlo senza riuscirvi (per il tempestivo intervento del custode) al termine dell’incontro”. Questo il testo del comunicato ufficiale emesso dalla Lega Volley femminile in merito alle decisioni del giudice sportivo riferite all’ultimo turno di campionato. Una multa pesante, quindi, per il club rosanero che, però, a tal proposito vuole precisare quanto segue. La persona che ha protetto il direttore di gara non era il custode del palazzetto dello sport quanto, bensì, il presidente della Volalto, Carlo Barbagallo. Il massimo dirigente rosanero, intuito cosa stava per accadere, si è immediatamente diretto verso i contestatori impedendo prima il contatto con l’arbitro, poi, inducendoli a più pacifiche intenzioni. Con lui subito è intervenuto anche il dirigente addetto, Gaetano Natale.
“Inutile dire che la Volalto condanna ogni forma di violenza sia fisica che verbale – le parole di Barbagallo – Martedì sera, a fine gara, si è avuto un po’ di nervosismo acuito dalla sconfitta e, probabilmente, da alcune decisioni arbitrali apparse un po’ dubbie. Nulla di trascendentale e, soprattutto, tutto risolto immediatamente grazie all’intervento del sottoscritto e dei dirigenti del club. Il nostro è un ambiente sano, frequentato da famiglie, ragazze e tanti bambini. Abbiamo dei meravigliosi tifosi che non ci fanno mai mancare il loro appoggio. Vanto e gloria di questo club, valore aggiunto durante le sfide di campionato. Spesso abbiamo ricevuto tifoserie avversarie e mai si sono registrati incidenti e lo stesso dicasi per i direttori di gara che, come è normale e giusto che sia, hanno sempre potuto svolgere serenamente il loro lavoro.
Detto ciò – conclude il presidente rosanero – contro Soverato gli animi si sono un attimo surriscaldati, ma il buonsenso ha avuto immediatamente il sopravvento e, soprattutto, la Volalto come società non è stata spettatrice passiva, ma, anzi ha fatto il massimo per garantire l’ordine pubblico ”.