Prosegue la serie di interviste agli ex della Casertana. Il Mattino oggi propone un faccia e faccia con l’indimenticato Marco Serra, difensore-goleador protagonista della splendida promozione in serie B. Ecco le dichiarazioni rilasciate al quotidiano casertano.
«Non posso che avere ricordi bellissimi perché riuscimmo a riscrivere la storia con una rimonta straordinaria. Il primo anno di C1 rischiammo di vincere il campionato partendo da -2 in classifica. Ci rifacemmo poi l’anno dopo pur non partendo benissimo, ma con un girone di ritorno eccezionale recuperammo sul Palermo andando addirittura a chiudere al primo posto». Ventiquattro anni fa il primato alla trentaquattresima giornata. Cosa bisognerà fare per conservarlo fino a maggio? «Dopo tutto questo tempo rivedere la Casertana in vetta alla classifica mi riempie di gioia perché è una piazza a cui sono molto affezionato. Da uomo di campo posso solo dire di non perdere la concentrazione. In questo momento stanno dimostrando di essere i più forti del girone. Hanno questa consapevolezza, ma nello stesso tempo non devono minimamente distrarsi o pensare che la strada possa essere in discesa perché nel calcio ogni tanto arrivano periodo meno fortunati». Caramanno e Lombardi fecero grande i rossoblù ai suoi tempi, oggi ci sta riprovando Romaniello. «Erano due tecnici diversi. Caramanno riusciva a darti quella carica giusta, quegli stimoli necessari per superare gli avversari più difficili. A Lombardi bastava lo sguardo per farsi capire. Era molto preparato e convincente. Ho avuto modo di seguire qualche incontro quest’anno e la mano del tecnico si vede. Nel calcio oggi più che mai l’allenatore è fondamentale e in questo momento deve essere bravo a far capire ai calciatori che non hanno vinto nulla. Devono andare avanti con la mentalità di queste prime dodici giornate. Le qualità ci sono e le stanno dimostrando. Dovranno però mantenere la continuità necessaria a raggiungere un obiettivo prestigioso come la promozione». Il calcio è cambiato. Negli anni novanta migliaia di tifosi allo stadio, oggi forse preferiscono vedere le partite in tv. Probabilmente il pubblico casertano in questo momento è un po’ pigro perché essendo ancora nel girone di andata non crede del tutto nelle reali potenzialità della squadra. Ma se i risultati continueranno ad arrivare vedrete che la tifoseria tornerà in massa al Pinto e per quel sogno chiamato serie B ci sarò anche io. Caserta lo merita».