Alla vigilia di Casertana-Ischia valevole per il primo turno di Coppa Italia, è andato in scena un vero e proprio botta e risposta a distanza tra il presidente della Casertana Pasquale Corvino e il Commissario Prefettizio Maria Grazia Niccolò. Una vicenda ripresa dal Mattino a firma del collega Riccardo Marocco. «Non siamo intenzionati a pagare – dice il presidente Pasquale Corvino – cifre del genere (2700 euro per una partita in diurna e 3200 in notturna), bensì una somma congrua rispetto alle spese che sosteniamo per la gestione dell’impianto e che non dovrebbero spettarci. Se il Comune, poi, non dovesse rilasciarci l’autorizzazione si assumerà la responsabilità di non farci giocare la partita». Parole che non lascerebbero dubbi sulle intenzioni della Casertana, mentre sulle ragioni dell’ente di Palazzo Castropignano è intervenuto la commissaria prefettizia Maria Grazia Nicolò.
«Da un lato siamo certamente contenti nel vedere l’ottimo comportamento della Casertana in campionato – dice la Nicolò – dall’altro, però, dobbiamo necessariamente attenerci a quelle che sono le disposizioni di legge in materia. Le spese di gestione del Pinto assommano a 200mila euro annui e, secondo quanto prescrive la normativa, il 36% di tali spese tocca accollarsene a chi ne usufruisce. Per la Casertana, quindi, il costo annuo è di 75mila euro. Una volta insediatami, ho cercato un confronto con la società, perché in passato le cifre sborsate dalla Casertana sono state davvero esigue. Nel 2010 appena 697 euro, mentre il picco massimo si è avuto nel 2013 con 1639 euro pagati dal club attraverso una tariffa ormai superata dalla delibera Petteruti del 2010. Il Comune come avrebbe potuto eseguire dei lavori di manutenzione di fronte a degli introiti così bassi?». La Casertana contesta la mancata compensazione delle spese di manutenzione sostenute dal club in questi mesi. Anche su questo punto il commissario prefettizio tiene a puntualizzare. «Conteggiando le fatture esibite dalla Casertana – dice la Nicolò – e facendo riferimento a tutto il 2014 e fino al 30 ottobre del 2015 la società è comunque creditrice nei nostri confronti di ventimila euro, di cui solo diecimila finora versati. Questo dopo un accordo firmato dal dirigente Biondi e il Presidente Corvino». Sulla disposizione, infine, che prevede il pagamento della tariffa prima dello svolgimento della partita (ieri sono puntualmente pervenute in sede le raccomandate che intimano alla Casertana il pagamento dovuto) la Nicolò non lascia spazi di manovra. «Si tratta di un servizio a domanda individuale – spiega il commissario – per cui se si vuol usufruire di un bene di proprietà del Comune bisogna versare in anticipo la somma prevista, pena il mancato rilascio dell’autorizzazione».