Nel weekend si è parlato solamente dello scontro Rossi-Marquez nel Gp di Sepang. Tutti hanno espresso la propria opinione, chi confutando dati, chi sparando a casaccio, chi facendo il perbenista, chi il nazionalista. Una cosa è certa: che stai con Valentino, che stai con Marc, il perdente non ha avuto dignità. Il concetto di dignità, invece, è chiaro nella Juvecaserta che esce nuovamente battuta ma, ancora una volta, a testa alta. Certo, non basta questo per muovere la classifica, ma è tanto. Tantissimo. Alzi la mano chi avrebbe scommesso su un match equilibrato per quasi 35’: senza Siva e Jones, in molti si aspettavano un bel ventello (ad essere buoni) di scarto. Invece Caserta c’è stata con tanta dignità lottando come matti su ogni pallone e trovando anche qualche buona, nuova, soluzione offensiva. Non si poteva chiedere di più.
LA MANO DEL GRINTA. Se una squadra spacciata, condannata al massacro, vittima sacrificale per tutti scende in campo con quella voglia e se la gioca alla pari contro la corazzata milanese, beh bisogna dire bravo al suo condottiero che, chissà come, ha trovato le parole giuste per rendere quasi possibile l’impossibile. Il Dell’Agnello giocatore è stato, troppo spesso e ingiustamente, sottovalutato tecnicamente: grande guerriero, grande agonista, questo si diceva di lui. Ma era anche un’ala di enorme qualità tecnica. Le finali scudetto vinte con Milano, aridaje, hanno impresso il suo nome col fuoco: Pittis stringeva su Shack, il Grinta lo ha bastonato sistematicamente. Questa Juve assomiglia tanto al suo condottiero.
INTERVENIRE SUBITO. Siva, certamente, avrà bisogno di altro tempo per mettersi in piedi e giocare, le partite scorrono via veloci e non c’è tanto tempo da perdere. Bisogna intervenire sul mercato per chiudere la falla in regia: Giuri sta dando il massimo, da solo non può tirare avanti la carretta, mentre gli altri non sono lontanamente dei play pur sacrificandosi per il bene comune. Bisogna acquistare un giocare: va bene anche Deane, basta che si faccia in fretta. Non c’è tempo da perdere.
VERITA’. E’ che bisogna essere onesti e fare un plauso enorme a questa squadra che sa non piangersi addosso (quando avrebbe mille motivi per farlo) e che se la gioca fino alla fine col coltello tra i denti. Lo dico dalla prima giornata: tecnicamente non è un gruppo che passerà alla storia della Juvecaserta, ma come attributi e voglia di lottare ne ricordo pochini di questa caratura. Anche contro Milano c’hanno provato, hanno creduto di potercela fare, l’hanno fatto credere a tutti i tifosi. E vale tantissimo. Sì, questo vale tanto.