Eroica Juve, ma vince Milano



Hunt ha retto finchè ha potuto (Foto Filauro)
Hunt ha retto finchè ha potuto (Foto Filauro)

Era un’impresa ai limiti dell’impossibile: Caserta incassa la terza sconfitta consecutiva, perde ancora al Palamaggiò e resta in fondo alla classifica. Ma, questa volta, è veramente improbo contestare qualcosa ai bianconeri che, privi di Jones e Siva (ovvero i due migliori in campo), hanno alzato bandiera bianca contro la corazzata EA7 Milano al termine di un match eroico. Già al completo era difficilissimo, figuriamoci con queste pesantissime assenze nell’organico. Il tris di sconfitte fa male, sicuramente, ma bisogna solo pensare a recuperare gli infortunati in tempo o trovare qualcosa sul mercato perché, in queste condizioni, è arduo immaginare la risalita dal fondo. Sicuramente questa squadra non difetta di energia, voglia, coraggio e grinta; quando sarà al completo andrà meglio. In curva Ancilotto compariva uno striscione eloquente: “Con orgoglio e mentalità difendiamo la nostra serie A”; poche parole ma che rispecchiano il pensiero nazional popolare. Da sottolineare le oltre quattromila presenze, per nulla scontate nel Sunday Night in diretta tv. Prima della partita si è sparsa la voce di un contatto, all’esterno del palazzetto, tra le opposte tifoserie.

PRIMO PERIODO



Nonostante lo squilibrio di forze si gioca in una bella bolgia: McLean comincia subito a fare la voce grossa nel pitturato con tre rimbalzi offensivi. Caserta lotta in difesa mentre in attacco non riesce neanche a tirare per due minuti filati (tre palle perse) ed è 0-5. I primi punti bianconeri portano la firma di El Amin dalla lunetta mentre Dell’Agnello allunga la difesa per infastidire l’Olimpia che sbaglia tantissimo in fase realizzativa; soprattutto Gentile ha difficoltà a bucare la retina. C’è addirittura il sorprasso con la bomba di Cincia e la schiacciata volante di Hunt a rimorchio (7-5 al 3’ e 7-0 di controparziale). Proprio Hunt è particolarmente caldo e, insieme a rimbalzi prepotenti, ci mette anche una stoppatona. Il canestro casertano ha un tappo, Milano non segna per 4’; dall’altro lato Cinciarini sbaglia parecchie soluzioni anche aperte. L’eroica difesa bianconera imbriglia la macchina di Repesa che si è ingolfata mentre Amoroso infila la tripla del 10-5 al 6’ (10-0 di break). E quando Giuri, dopo l’ennesima recuperata, vola a canestro (12-0 di parziale e +7) Repesa non ne può più e chiama timeout. Altra palla recuperata, altra transizione, altro tap in volante di Downs: 14-5, 14-0 di parziale. Tocca a Gentile stappare il canestro con un gioco 2+1 di vitale importanza per i meneghini. Hunt è spettacolare (addirittura realizza anche un tiro libero con la sua meccanica rivedibile) così come la difesa casertana che concede solo 8 punti in 8’. Gaddefors mantiene alta l’intensità difensiva, Hunt inchioda la schiacciata del clamoroso 19-8. Suona la prima sirena ed è clamorosamente 19-10 e c’è anche l’ingresso di Ingrosso per 5”. Hunt gioca un primo periodo da 7 punti, 8 rimbalzi e 18 di valutazione.

Gaddefors in azione (Foto Filauro)
Gaddefors in azione (Foto Filauro)

SECONDO PERIODO

Il nuovo +11 bianconero porta la firma di Downs. Barac comincia a far valere la stazza ed alza il volume vicino ai cristalli dove, però, il cuore della Juvecaserta è abnorme. Dell’Agnello cerca, saggiamente, di dare qualche minuto di riposo a tutti, ma non si può fare a meno di Hunt ma deve chiamare timeout dopo il missile di Simon (21-15 al 13’). Nel momento del bisogno arriva una bomba di Giuri mentre Milano è, a tratti, imbarazzante in fase offensiva. Hummel e Simon, dalla lunga distanza, ricuciono sensibilmente il gap (24-21 al 15’). Ormai l’EA7 ha le mani calde ed anche Lafayette e Gentile si iscrivono al festival della bomba mentre Amoroso sparacchia a salve da ogni angolo di parquet (26-27). Lamonica si conferma il miglior arbitro italiano, Giuri quando è in panchina fa un po’ di cyclette, Cinciarini torna a segnare per il +3 casertano. C’è il debutto al Palamaggiò anche per capitan Ghiacci accolto da tantissimi applausi. E Cincia è on fire: tripla del 33-27 al 28’. Un regale movimento di Macvan chiude il break di 7-0. Dell’Agnello si gioca anche la carta della zona mentre Ice è tarantolato. Suona la sirena dell’intervallo, Caserta è meritatamente avanti sul 35-31, anzi gli va anche stretto come vantaggio. Pioggia di applausi a Pezza delle Noci.

TERZO PERIODO

La difesa ‘mani addosso’ della Juvecaserta irretisce Milano che continua a faticare ad esprimere un gioco decente. Hunt è il dominatore del verniciato: stoppatissima a Macvan mentre i tifosi milanesi espongono uno striscione contro Proli e Portaluppi. Non trema la mano di Downs che imbuca il siluto del 42-35 al 23’. L’Olimpia perde caterve di palloni, Macvan ha tre falli e Repesa è molto pensieroso. In curva Ancilotto viene esposto lo striscione: “Più che una degna società, ci sembra una buffa regia da cinecittà” chiaramente in riferimento alla questione Siva. Purtroppo, sul +7 al 25’, arriva il terzo fallo di Hunt. El Amin fulmina la difesa milanese con la bomba del nuovo +8. Ma Gentile è Gentile, canestrissimo dalla lunga distanza per il figlio di Nandokan che è l’unico a tenere viva l’Olimpia. Dell’Agnello propone l’inedita coppia Gaddefors-Ingrosso vicino al tabellone per far rifiatare Hunt e Amoroso: scelta lecita, ma si paga dazio inevitabilmente. Ingrosso si prende anche un tiro da 5 metri che prende il palo e Milano torna a -1. Che diventa sorpasso col jump di Lafayette. Una spettacolare azione di penetra e scarica libera El Amin per il siluro del controsorpasso. Suona la sirena, all’ultimo ‘stop and go’ è 54-55 con la tripla del caldo Lafayette (Caserta tira 4/13 nel periodo contro il 62% meneghino).

QUARTO PERIODO

L’EA7 riprende a crivellare la retina casertana oltre l’arco: Hummel spara il missile del massimo vantaggio ospite sul 54-59. Caserta smarrisce il filo del discorso, le energie sono quelle che sono, ma il cuore c’è sempre. Dell’Agnello è obbligato a chiamare timeout dopo la schiacciata solitaria di Barac (54-61 al 32’). Una bomba del rientrante Cinciarini rinfiamma il Palamaggiò che stava perdendo colpi davanti all’allungo milanese. Dalla fossa dei dimenticati compare Jenkins che segna una bomba pesantissima per il +7 lombardo ma c’è subito l’antisportivo di Hummel su Hunt. Il lungo resta stordito a terra per qualche minuti con la borsa del ghiaccio sulla schiena che lo costringe ad un pit stop in panchina. E Lamonica poi combina un tecnico a Repesa. La Juve è un lazzaretto: un colpo di Simon stende anche Cinciarini che barcolla ma non molla. E’ 61-70 al 36’ dopo gli scud dei chirurgici Simon e Lafayette. Oggettivamente sembra il colpo del ko. Per fortuna rientra Hunt. Ormai è finita e lo scarto è oggettivamente ingeneroso.

PASTA REGGIA CASERTA:

Downs 15, Hunt 7, Cinciarini 20, Amoroso 13, Giuri 7, El Amin 8, Ingrosso, Ghiacci, Ventrone ne. Coach Dell’Agnello

ARMANI JEANS MILANO:

McLean 5, Lafayette 11, Gentile 13, Cerella 2, Macvan 6, Cinciarini 2, Jenkins 6, Hummel 10, Baac 9, Simon 16, Amato ne, Magro ne. Coach Repesa

 

PERCENTUALI: Caserta35.7 (da 2), 37,9 (da 3)81% liberi, 34 rimbalzi. Milano 41,9 da 2, 48,1 da 3, 83% ai liberi, 31 rimbalzi.


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