Salvemini e l’ultima Casertana corsara a Cosenza: “Vincemmo una dura battaglia, a Caserta mi sentivo come a casa”



Mister Gaetano Salvemini
Mister Gaetano Salvemini

Guidò la Casertana per una stagione prima di fare il salto tra i cadetti. Gaetano Salvemini era in panchina il 12 febbraio ’84 quando i falchetti violarono per l’ultima volta il ‘San Vito’ di Cosenza. Una rosa con buone potenzialità forse però non tutte espresse. “Eravamo una bella squadra – ricorda – composta da calciatori che poi hanno giocato in A come Urbano, Casaroli, Picano. Apprezzavo le loro doti tecniche e abbiamo condiviso altre esperienze in giro per l’Italia. In avanti poi c’era Alivernini che segnava e faceva segnare infiammando il tifo. Riuscimmo ad arrivare a ridosso delle prime chiudendo in quinta posizione. Di Caserta ho bei ricordi grazie al calore dei tifosi, società e presidente Cammarota. Ero in un ambiente molto familiare e si lavorava con grande serenità. Si era instaurato un rapporto stupendo con le persone e voglio raccontare un aneddoto simpatico che nello stesso tempo fa capire il rapporto che c’era. Il giorno prima di tornare a casa per le feste natalizie i tifosi mi riempirono la macchina di regali. Preferì non aprirli e una volta arrivato a destinazione mi accorsi che nel cofano c’erano tanti fuochi d’artificio. E fu una sorpresa perché vollero farmi partecipi del loro modo di festeggiare il Natale. Li ricorderò con molto affetto perché furono persone stupende. Sono trascorsi molti anni ma difficilmente dimentico quel periodo. Arrivavo da Empoli e la Casertana mi fece da trampolino per tornare con i toscani e portarli in serie A”.

Tra le tante vittorie l’allenatore ricorda perfettamente quel successo di Cosenza firmato da Lorenzo Mazzeo: “Era una partita importante per noi e vincerla non fu affatto semplice. Trovammo un ambiente caldo che contestava la squadra e la dirigenza. Ma riuscimmo a spuntarla grazie ad un gol di Mazzeo che ci permise di restare aggrappati alle zone alte della classifica. Ma quello era un altro calcio, una serie C diversa da quella di oggi. C’erano corazzate come Bari, Taranto, Foggia, Messina, Salernitana, tutte piazze blasonate e vincere era davvero complicato”. Oggi mister Salvemini si gode le gioie della famiglia, ma continua a seguire con un occhio particolare quelle squadre a cui è rimasto affezionato: “In questi ultimi anni purtroppo la vecchia serie C sta soffrendo molto. Quando facevo parte del sindacato allenatori lottammo per una migliore distribuzione degli introiti  a tutte le categorie. Col passare del tempo serie A e B hanno fagocitato tutto e fare calcio a certi livelli non è mai semplice. Faccio il tifo per la Casertana sperando di vederla sempre più in alto”.




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