La Nazionale Italiana Magistrati di Basket, composta da appassionati operatori di giustizia provenienti da tutta Italia sarà a Caserta per una serie di manifestazioni culturali, didattiche e sportive sul tema “Sport e Legalità”, realizzata grazie all’impegno di Coni, Federazione Italiana Pallacanestro e Consorzio Agrorinasce e la collaborazione di Provincia e Panathlon Club Caserta-Terra di Lavoro.
In pratica l’evento, articolato in una due giorni, prenderà il via venerdì 16 ottobre con la contemporanea presenza nelle scuole superiori di Caserta dei magistrati della Nazionale e del polo giudiziario di S. Maria C. V., che terranno agli allievi una “lezione” nell’ora dello Sport e Legalità; nella mattinata di sabato 17 nel Palazzetto dello Sport di Caserta alle 10.30 si svolgerà la partita tra la Nazionale Magistrati di Basket e una rappresentativa della Juve Caserta Story, che comprenderà alcuni dei cestisti “tricolori” con l’allora Phonola Juve Caserta campione d’Italia ed altri significativi ex giocatori della storica società sportiva, tra cui addirittura Georgi Gluskov, in arrivo appositamente dalla Bulgaria, Nando Gentile e ancora i fratelli Donadoni, Manfredo Fucile, Longobardi, Tufano, Gambardella, Talamas, Napolitano, Simeoli, Fazzi, Mastroianni, Di Lella ed altri.
Alla manifestazione verrà abbinato, d’intesa con gli Istituti partecipanti, e cioè Liceo Giannone, Liceo Manzoni, Itc Terra di Lavoro, Itg Buonarroti, Isis Ferraris, Isis Mattei, Liceo Diaz, Istituto Giordani, Istituto Salesiani, Istituto d’Arte San Leucio, un concorso tra gli studenti che dovranno coniare uno slogan sul tema “Sport e Legalità”, valutato da una apposita giuria composta da magistrati, docenti scolastici e dirigenti sportivi. La premiazione avrà luogo in coincidenza con l’evento sportivo al Palazzetto dello Sport. Il concorso verrà così articolato: una settimana prima dell’evento verranno collocate nelle hall di ingresso delle Scuole aderenti dei tabelloni su cui gli allievi potranno collocare un post con lo slogan accompagnato dalla loro firma.
Oltre al Coni, guidato dal Delegato Michele De Simone, ed al Comitato Provinciale della Federazione Italiana Basket, presieduto da Gigi Zampella, contribuiranno alla riuscita dell’evento la Provincia, presieduta da Angelo Di Costanzo, il Panathlon Club Caserta presieduto da Paolo Santulli e il Consorzio Agrorinasce, presieduto dal viceprefetto Imma Fedele e diretto da Gianni Allucci.
“Il senso di questo week end di pallacanestro -spiegano i magistrati del Tribunale di S. Maria C.V. Giuseppe Meccariello e Giacomo Urbano, da tempo impegnati nella Nazionale di Basket- è quello di dare un’immagine positiva e ludica di valori essenziali e spesso trascurati come il rispetto delle regole e del vivere insieme, la cui diffusione è valido mezzo sia per fronteggiare tutte le forme di illegalità che fanno del parassitismo e della negazione dei diritti la loro bandiera, sia per favorire e consolidare la base di ogni forma di vita associata, compresa quella scolastica. Tutto ciò in modo leggero, lieve, senza prolusioni e anatemi, ma in pantaloncini e canotta, in modo diretto e informale, rispondendo agli interrogativi ed ai quesiti dei ragazzi con in mano una palla a spicchi al posto di codici e pandette. Su un parquet e non su una cattedra, a spiegare che rispettare le regole va oltre il timore del castigo e che, semplicemente, conviene. E rende liberi”. “Una partita di basket -proseguono- è impegno, abilità, rispetto dell’avversario, benessere psicofisico e divertimento. Coniugare gioco e regole, questo è il fine. Ed a Caserta il gioco per eccellenza è la pallacanestro. Il gioco è il centro propulsore di tutte le attività umane, libero, disinteressato a cui si prende parte per scelta e che si svolge dentro precise delimitazioni di spazio e tempo. Proprio come in un ordinamento giuridico. Di qui la simmetria tra l’uno e l’altro. Di qui i magistrati cestisti. A basket giocano i bambini prima, i ragazzi poi, gli adulti infine. E lo sfondamento, l’infrazione di passi, il doppio palleggio sono falli fischiati a tutti, ad ogni età”. “Le principali attività umane e tra queste il linguaggio, l’educazione e la giustizia, sono intrecciate con il gioco -concludono Meccariello e Urbano-. Così il parquet, il teatro, il cinema ma anche il Tribunale e la Scuola, possono tutti ritenersi per forma e funzione, delle aree di gioco, cioè spazi delimitati, sui quali valgono proprie e specifiche regole. Entro tali spazi destinati al gioco, alias alla società civile, alias all’ordinamento giuridico o alla Scuola, domina un ordine proprio che realizza, nel mondo imperfetto e nella vita confusa, una perfezione temporanea limitata. La minima deviazione da esso rovina il gioco, gli toglie il suo carattere, lo depotenzia, gli toglie lo sfizio, allo stesso modo di chi delinque, ponendosi ai margini e danneggiando la società. Ed allora “giocare” per educare o “educando” con il gioco, è un modo diverso di continuare a fare il nostro mestiere di operatori del diritto, non dentro ma fuori dalle aule di giustizia, magari per evitare che in quelle aule mai si arrivi, perché c’è sempre un modo altro per fare quello che è sempre stato fatto”.