Torna di moda la vicenda stadio Pinto. Una vera e propria guerra fredda che ad oggi allontana la Casertana da Via Medaglie d’oro. Come riportato quest’oggi dal ‘Mattino’, a breve uscirà un bando di gara per la gestione del Pinto a cui il club ha deciso di non partecipare. Di fatto verrebbe così tagliato fuori dalla possibilità di usufruire dell’impianto. Questo il testo integrale dell’articolo firmato da Domenico Marotta.
Da Palazzo Castropignano fanno sapere che in tempi brevi verrà pubblicato il bando di gara per la concessione in affidamento dello stadio di Viale Medaglie d’Oro. La notizia, però, non sposta di un centimetro la situazione: le condizioni previste per la concessione del Pinto, ricalcano quelle contenute nella proposta di convenzione elaborata ad aprile scorso dalla giunta Del Gaudio ed oggetto di uno degli ultimi e più aspri botta e risposta tra l’allora sindaco e Giovanni Lombardi. Applicando puntualmente la legge, il commissario Nicolò ha dato seguito al procedimento amministrativo avviato da quella delibera di giunta, approvato (il 6 agosto scorso) il regolamento abbozzato da Del Gaudio e si appresta ad indire il bando pubblico per la concessione del Pinto.
Un percorso che non fa una grinza dal punto di vista puramente normativo ma che, molto probabilmente, non risolverà il problema stadio. Secondo il regolamento approvato dall’ente municipale, la Casertana, in cambio della concessione in uso pressoché esclusivo dello stadio, dovrebbe pagare, oltre alle spese di manutenzione dell’impianto che già sostiene, anche le utenze di luce acqua e gas, stimate in circa 70mila euro all’anno: più o meno la cifra che ogni stagione la Casertana verserebbe al Comune pagando il solo canone d’affitto previsto dal vecchio regolamento e oggetto dell’aspra polemica della scorsa settimana.
In sostanza Corvino ed i suoi soci, vincendo la gara d’appalto in via di pubblicazione, spenderebbero all’anno gli stessi soldi che spendo- no adesso senza avere nemmeno più la speranza di recuperare quelle spese di manutenzione del terreno di gioco e delle altre aree dello stadio di cui oggi confidano di ottenere il rimborso tramite compensazione con i canoni pregressi. Difficile che a queste condizioni la Casertana partecipi al bando di gara. Ecco perché il rischio che la squadra emigri altrove è molto alto. Il presidente Corvino, sabato scorso, ha confermato che in questi giorni i soci si incontreranno per valutare una possibile alternativa al Pinto. Ci sarà da fare due conti perché, comunque, disputare le partite casalinghe lontano da Caserta significherebbe per il club, rinunciare, stando alla media degli incassi comunicati finora, a quasi 200mila euro all’anno esclusi i proventi degli abbonamenti che, ovviamente, andrebbero rimborsati (altri circa 80mila euro). Cifre non piccole che potrebbero convincere i soci ad accantonare soluzioni drastiche e ad attendere sviluppi sul fronte politico amministrativo.