Francesco Puccinelli ex Nardò, Pomigliano, due anni a Santa Maria Capua Vetere con il Gladiator, poi la passata stagione con lo Stasia, si appresta a iniziare una nuova esperienza con il San Giorgio. In carriera ha conquistato tre playoff in serie D ed è sempre stato tra i protagonisti in qualsiasi piazza. La passata stagione ha occupato un ruolo non suo ed è riuscito a cavarsela egregiamente. Ora nel suo ruolo conta di mantenere un rendimento alto: “Serviva una persona per sostituire i nostri difensori – racconta – che tra squalifiche e infortuni non riuscivano ad essere della partita e mister Renna, (a mio avviso grande intenditore di calcio) mi disse che ero l’unico a poter prendere il loro posto e così dopo qualche prova convincente a detta sua e dei miei compagni di squadra, mi adattai in quel ruolo che oggi nemmeno penso. Anche se per gli allenatori è sempre un ottima cosa avere in rosa calciatori duttili da poter schierare in più parti del rettangolo di gioco. Per quanto riguarda San Giorgio, trovo amici e persone che apprezzo tanto e con me dalla passata stagione c’e anche bomber Nucci andato a segno 21 volte quest’anno! Squadra senza limiti, ci sono i nomi e dovranno esserci le rivelazioni specie degli under che aiutano tanto. Abbiamo un centrocampo di qualità e quantità, io sono un interno che ama avanzare, inserirsi e tentare la conclusione o l’assist.
Non riesco a capire il nostro obiettivo semplicemente perché vedo la mia squadra completa in ogni reparto e ce la giocheremo con tutti a viso aperto. Il nostro allenatore gioca con il 4-3-3, ma potrebbe cambiare in base agli avversari ogni domenica avendo giocatori appunto duttili. Ho avuto un’ ottima impressione al nostro primo incontro di squadra e credo siano state già messe le basi per formare un grande gruppo e perché no una famiglia”. Per quel che riguarda gli obiettivi personali anche qui idee molto chiare: “Nella stagione appena conclusa avevo il compito di non far subire goal al mio portiere, beh quest’anno vorrei cambiare tendenza e provare ad andare a rete più volte o almeno mettere coloro che vivono per il goal in condizione di poter gioire dopo averlo realizzato”.