Scudetti giovanili, scudetti seniores, Coppa Campioni, Coppa Len, Supercoppa Europea, Europeo 2012 per nazioni: questo potete trovare nel palmares di Simona Abbate, che è e resta una delle grandi interpreti della pallanuoto italiana. In nazionale, poi, ci è andata da giovanissima, nel 2001.
Entusiasta e perfezionista, quasi maniacale negli allenamenti Simona è una di quelle ragazze che vive, letteralmente, per questo sport bellissimo che è la pallanuoto. Lei, che cominciò col nuoto sincronizzato, per poi essere folgorata subito dalla palla gialla, che tra le mani gestivano molto bene la sorella e la cugina, entrambe Nicoletta, in quella piscina che brulicava di talento: quella di Santa Maria Capua Vetere. Lo scorso anno proprio in quella piscina, Simona è ritornata, ripartendo dalla A2, dopo un infortunio, da dove era cominciato tutto, dal Volturno e lì la possibilità di cominciare anche la carriera di allenatrice. D’altronde ha l’animo della pedagoga.
Le giovanili del Volturno da ricompattare, dopo il saluto di Daria Starace, una bella e pesante eredità, dopo la finale U15 raggiunta un anno prima dalle baby Spartane. Simona, invece, ha saputo trasmettere tutto quello che sapeva sulla pallanuoto, a volte andando anche in conflitto, sempre costruttivo, con la direzione tecnica, ma con tanto entusiasmo e stringendo un rapporto strettissimo con le sue giovani atlete, alcune anche compagne in prima squadra. Le semifinali Under17 e Under 15 centrate sono state una bella esperienza per Simona che quest’anno, ritornata a Rapallo, ha visto le sue ragazze vincere, addirittura, lo scudetto Under17. Eh sì, un altro successo nel palmares dell’atleta marcianisana, pardon, il primo successo da coach, da allenatrice. Sempre dietro alle cugine del Bogliasco, tre partite perse su tre in stagione (le uniche), sia in regular season che nel girone per le semifinali scudetto e poi la vittoria, netta e chiara per 8-5 in finale, quando più contava.
“Non si può spiegare la sensazione che ho avuto alla sirena finale e quando poi hanno alzato la coppa le ragazze”, è emozionata Simona, anche se non era a referto: è prassi che sul piano vasca ci sia un allenatore della prima squadra alle finali. Ma ciò non toglie meriti al lavoro di Simona. “Ho iniziato solo l’anno scorso l’esperienza da allenatrice e faccio anche io parte del lavoro che ha portato allo scudetto U17 il Rapallo.”. L’emozione, però, è doppia per ‘zia’ Simona. Infatti, la sua pupilla nonché nipote, Camilla Sgrò, che l’ha seguita lo scorso settembre nella cittadina ligure, alla volta della Serie A1 e delle giovanili, è stata una delle pedine fondamentali della squadra, a 16 anni. “Vedere Camilla lì sul podio è stata una sensazione indescrivibile, ho cercato di inculcarle una mentalità vincente, di trasmetterle tutto quello che provo per questo sport e devo dire che lei ha sempre seguito i miei consigli. Poi, è brava davvero e ci ha messo tanto del suo talento. Ha un futuro sicuro in questa disciplina e sta migliorando tantissimo”. La mente di Simona, che ha ancora tanto da dare alla pallanuoto in tutti i sensi, vola ad un avvenimento particolare: “Vent’anni fa c’ero io su quel podio al mio primo scudetto Juniores col Volturno e mi sono rivista in quelle emozioni provate da Camilla e da tutte le altre ragazze”. Infine un pensiero per la società e “Al presidente Antonucci che ha creduto in me e in un progetto e anche al coach Luca per aver preso il timone alla fine”. Che sia l’inizio di un’altra fulgida carriera per Simona Abbate? Glielo auguriamo.