L’anno scorso è stato scelto per allenare la prima squadra in Serie D ma dopo il ripescaggio in Lega Pro dell’Aversa Normanna ha accettato di affrontare una sfida che si chiamava Berretti. Ora Mauro Chianese ha la possibilità, dopo la conquista della finale di Salò, di prendersi quello che merita e cioè la guida della truppa granata nel campionato di Serie D. E’ inutile nasconderlo: è lui il candidato numero uno per sostituire Salvatore Marra anche se bisognerà ancora attendere qualche giornata per l’ufficialità: “Oggi posso dire che ad Aversa, con il supporto di Orabona, sono riuscito a fare calcio. Siamo riusciti ad arrivare in finale con la nostra Berretti e a laurearci vicecampioni d’Italia. Non è mai facile vincere e conquistare risultati importanti. Per questo motivo non posso nascondere che sarei veramente contento di restare in questa città”. Anche perché è lo stesso Chianese a riferire di essere arrivato nella cittadina normanna l’anno scorso per la prima squadra ed ora sembrerebbe arrivato il suo momento: “C’era già un accordo col presidente e l’amministratore delegato. Ho accettato questo progetto a lungo termine perché avrei avuto la possibilità di conoscere meglio quei ragazzi che in futuro faranno parte della prima squadra dell’Aversa Normanna. Sarebbe azzardato non puntare su questi giovani che hanno dimostrato attaccamento alla maglia e soprattutto voglia di vincere”. In Serie D “vince chi ha gli Under migliori” e quindi l’Aversa Normanna parte sicuramente in vantaggio sulle rivali. Sarà sicuramente un campionato difficile perché ci saranno anche altre corazzate pronte a contendersi il titolo ma Chianese preferisce non parlare di obiettivi: “C’è un accordo di massima ma manca ancora la firma. Quindi preferisco parlare di questa stagione che è stata sicuramente indimenticabile. Abbiamo lavorato alla grande e i risultati sono arrivati”. E poi c’è la questione ripescaggio. Difficile che l’Aversa si proponga anche quest’anno per ritornare in Lega Pro ma Chianese si sofferma su una vicenda, solamente l’ultima di una lunga serie, che fa male a questo sport: “Faccio calcio da tanti anni. Insegno ai miei ragazzi che 24 ore di questo sport non bastano ma poi quando leggi di tutto il marcio che c’è sotto è ovvio e normale che fa male. Serve lavorare per non farlo succedere mai più”.