Servirà un’impresa. E di questo ne sono convinti praticamente tutti. Dopo il ko dell’andata sull’isola di Ischia, l’Aversa Normanna deve ribaltare il 4-1 subito al ‘Mazzella’ e quindi ha bisogno di tre gol in più dei gialloblù. Anche un ipotetico 5-2 darebbe la possibilità ai granata di salvarsi perché in questi play out non vale la regola dei gol fuori casa. I granata allenati da mister Marra sono in ritiro da inizio settimana nel centro sportivo di Sant’Antimo e con la squadra si stanno allenando anche Capua e Balzano che però hanno chiuso la propria stagione sabato scorso dopo l’espulsione e quindi non saranno utilizzabili. Anche per questo motivo, e grazie anche al rientro di Giannusa in mezzo al campo, l’allenatore ex Arzanese dovrebbe decidere di cambiare modulo. Dal ‘suo’ 4-3-3 ad un 3-4-3 più offensivo anche perché in pratica non c’è proprio nulla da difendere. In difesa tornerà Cossentino che dopo il problema al setto nasale dovrebbe scendere in campo con una maschera protettiva. Al suo fianco ci sarà sicuramente Magliocchetti mentre c’è ballottaggio tra Esposito e Scognamillo per la terza maglia da titolare. A centrocampo Giannusa e Geroni detteranno i ritmi mentre sulle fasce maggiore libertà di ‘espressione’ per Amelio e Del Prete che avranno la possibilità di spingere sin dal primo minuto. In attacco invece ci sono ben 6 calciatori che si giocano una maglia da titolare. Difficile vedere dall’inizio Personè e Sassano che contro l’Ischia hanno sbagliato praticamente tutto senza dare un contributo concreto alla squadra. Possibile il rientro di De Vena e Mosciaro con De Luca in panchina mentre l’unico ad avere la chance di giocare anche questo ritorno è Mangiacasale che almeno prova a metterci il cuore durante la gara. Agli uomini di Marra servirà sbloccare subito la gara per poi provare quella rimonta che avrebbe il sapore di un mezzo miracolo. Nel calcio, così come nella vita, si sa la speranza è l’ultima a morire. E per questo motivo anche la società ha chiamato a raccolta i tifosi per cercare di trasformare il ‘Bisceglia’ nel dodicesimo uomo in campo e per centrare quella salvezza che ormai è diventata, negli ultimi tre anni, l’unica parola conosciuta dalle parti di Aversa.