Ventinove calciatori in rosa almeno fino al 30 giugno. Diciassette con il contratto in scadenza e dodici che almeno per il momento hanno un biennale. Per il momento perché i contratti, si sa, sono fatti per essere strappati. Partiamo proprio da chi sulla carta dovrebbe proseguire l’avventura con la Casertana. Agodirin, Alessandro, Alvino, Antonazzo, Bruno, Chiavazzo, Cruciani, D’Alterio, De Marco, Idda, Mancino e Marano. Per loro il legame con il club del presidente Lombardi scadrà nel giugno 2016, ma non tutti resteranno in rossoblù. Alessandro tornerà dal prestito dalla Pro Piacenza, Alvino, Bruno e Chiavazzo dall’Ischia. Per Antonazzo e D’Alterio il discorso resta in stand-by. La carta d’identità non è certo dalla parte dei due difensori che hanno raccolto rispettivamente 19 e 16 gettoni di presenza quest’anno. La sensazione è che la loro avventura sia arrivata al capolinea. Ovviamente dipenderà anche dal nuovo allenatore, ma pare che la società sia orientata verso una decisione ben precisa. Situazione di stallo per Mancino e che ha più volte dichiarato di voler concludere la stagione a Caserta pur avendo compiuto a marzo appena 31 anni. Con Gregucci ha incontrato diverse difficoltà, poi Campilongo lo ha fatto rinascere tornando ad essere spesso determinante. Il suo procuratore Mariano Grimaldi incontrerà nelle prossime ore la dirigenza per capire quanta fiducia è ancora riposta nel suo assistito. Cruciani e Marano sono praticamente intoccabili e a meno di clamorose sorprese saranno ancora della Casertana così come De Marco che quando è stato chiamato in causa ha sempre risposto presente. Idda è divenuto casertano acquisito e per il terzo anno di fila vestirà il rossoblù. Resta da decifrare il futuro di Agodirin (che si è ripreso bene dal lungo infortunio) Alessandro avrà parecchio mercato: a Caserta non è riuscito ad esprimere tutto il suo potenziale e merita perciò almeno un’altra chance. I tre attualmente impegnati nei playout con l’Ischia inizieranno il ritiro con la squadra e poi in corso d’opera si valuterà. Certo è che senza l’allenatore è impossibile fare previsioni. I ragazzi hanno bisogno di giocare, di esprimere il loro potenziale e ormai hanno raggiunto quella maturità necessaria per capire dove possono arrivare da grandi.