Non è finita come ci si auspicava per la Sessana di Riccardo Ricciardi. Una stagione esaltante vissuta sempre al vertice, al contrario dei pronostici iniziali che vedevano gli aurunci arrancare perfino per raggiungere la zona play-off. Rimane la delusione di aver subito il gol decisivo a 4’ minuti circa dalla fine dei tempi supplementari, con il popolo gialloblù che già pregustava la possibilità di assistere ai miracoli del pararigori Ciontoli. Purtroppo non è andata così. Diego Allegretti, attaccante classe ’92 della Vibonese ha messo a tacere i sogni di promozione dei gialloblù con un diagonale che ha lacerato i cuori dei tifosi aurunci e fatto scendere qualche lacrima sui volti dei più passionali. Ma non c’è stato tempo per il dispiacere sulla gremitissima tribuna del ‘Conte’ di Mondragone. Quelle lacrime ben presto sono diventate di commozione e quella profonda delusione si è trasformata in applausi. Applausi scroscianti ad un gruppo di ragazzi che tra mille difficoltà logistiche, dovute alla mancanza di impianti per allenarsi e di un proprio stadio su cui giocare, ha gettato il cuore oltre l’ostacolo sempre, sudando la maglia ogni maledetta domenica. Nessun rimpianto deve attanagliare gli animi dei calciatori aurunci, perchè quando dai il massimo non c’è spazio per i rimpianti. La standing ovation ricevuta dopo una sconfitta è un premio di consolazione di cui andare orgogliosi; certo non è paragonabile con la vittoria finale e con il sogno di portare in Serie D un intero popolo, a cinquant’anni dall’ultima volta, nell’anno del centenario. Solo le favole finiscono sempre con il lieto fine, però al di là delle vittorie da annoverare nei palmares restano le sensazioni, le emozioni vissute e fatte vivere ad un’intera comunità che ha riscoperto l’amore per i propri colori sociali grazie alle gesta di uno splendido gruppo di ragazzi, guidato alla perfezione dal suo condottiero e dalle tante persone che lavorano nell’ombra tra mille sacrifici. Prima in campionato e poi nei play-off la Sessana ha abdicato solo di fronte a due squadre di altra categorie: la Turris e la Vibonese c’entrano davvero poco con l’Eccellenza. Si chiude una stagione fatta soprattutto di soddisfazioni, un’ottima base da cui ripartire. Certo non sono mancati i momenti difficili, le polemiche, i colpi di scena; ma questo è il calcio e non si può prescindere da certe cose. Passa la squadra che ha meritato di più nell’arco dei 180’ minuti di gioco ma a vincere è stato soprattutto lo sport. Sin dalla gara di domenica scorsa a Vibo Valentia le due tifoserie, oltre che le due società, hanno dato vita ad uno spettacolo che dovrebbe essere uno spot per il calcio in un momento dove a regnare c’è il calcio scommesse con lo scandalo Dirty Soccer, i cori razziali e di tanto in tanto gli scontri tra tifosi dove ci scappa anche il morto. Striscioni di benvenuto per gli avversari, cori per l’altra tifoseria, sciarpe rossoblù della Vibonese sventolate dai tifosi aurunci e applausi a fine partita sia ai vincitori che ai vinti da entrambe le gradinate. Uno spettacolo talmente bello che perfino la Vibonese ha omaggiato a fine match lo splendido pubblico accorso a Mondragone. I circa 100 tifosi arrivati dalla Calabria hanno potuto festeggiare con i propri beniamini mentre i tifosi di casa ringraziavano i calciatori della Sessana, famiglie allo stadio e gratitudine per quanto fatto. Il campo è giudice supremo e la vincitrice è solo una, ma ieri a vincere è stato il Calcio.