Si chiude con 3 medaglie, 2 d’oro ed una d’argento, la rassegna iridata di Taipei di pugilato femminile Junior e Youth per la nazionale italiana guidata dall’head coach Emanuele Renzini. E la boxe italiana parla ancora una volta campano, con la provincia di Caserta che porta a casa un oro e un argento con Angela Carini (Piedimonte Matese) e Concetta Marchese (Marcianise) e con Irma Testa, di Torre Annunziata che non solo vince il titolo mondiale, ma bissa quello conquistato da Junior due anni fa e si porta a casa anche il titolo di migliore interprete della noble art sul ring taiwanese, premiata dalle massime autorità AIBA. Un trionfo per una regione come la Campania che da sempre rimpingua il bottino internazionale della Federazione Pugilistica Italiana, che si è complimentato subito tramite il presidente Brasca con lo staff tecnico e le ragazze. Rispetto al Mondiale di Bulgaria 2013, l’Italia porta a casa una medaglia in più: un oro che non è roba da poco.
Nella categoria 54 kg la campionessa europea Concetta Marchese (Excelsior Boxe) non è riuscita a superare ai punti per verdetti difformi dei giudici la kazaka Mudzima, ma sul quadrato si è visto un match tirato ed emozionante, in cui forse la tensione ha tirato un brutto scherzo alla Marchese. La Mudzima è stata un’avversaria forte, ma non impossibile forse solo più precisa, ma la Marchese non ha demeritato, anche perché lungo il cammino che la ha portata in finale ha incontrato avversarie non proprio scarse e in semifinale ha rasentato la perfezione contro la russa Raidova. Angela Carini (Fiamme Oro), invece, ha bissato il titolo continentale di Assisi con un Mondiale perfetto, mai un giudizio negativo da parte dei giudici arbitri e vittorie sempre per 3-0, tanto che dopo la Testa è stata la migliore pugile della kermesse di Taipei. In finale triplo 40-36 alla Nemtseva e l’angolo ‘blu’ ha potuto esultare. Il pianto alla proclamazione ha lanciato definitivamente questo talento nell’olimpo della boxe in rosa, che solo qualche hanno fa per sport aveva scelto lo skeet e invece dopo duri sacrifici e una passione folgorante per la boxe (che è di famiglia, in quanto anche il fratello Antonio pratica pugilato) l’ha portata sotto la supervisione del maestro Corbo della Matesina e il costante incitamento di papà Peppe a risultati insperati.
Un oro che riempie di orgoglio tutto il movimento di Terra di Lavoro. Anzi entrambe le medaglie inorgogliscono, perché arrivate dritte al collo di ragazze che si sacrificano per uno sport duro e che incontra ancora pregiudizi nelle masse, soprattutto se si parla di ragazze ed invece il nostro territorio è ricco di talenti anche al femminile. Ragazze educate e generose. Un esempio: Concetta Marchese che va ad applaudire ed abbracciare sua sorella Giovanna in lacrime dopo la sconfitta bruciante nei quarti di finale dei 50 kg Junior, incappata in un match strano e sfortunato per lei, resta una delle immagini simbolo di questo Mondiale taiwanese. Poi, guardando più in là, alla Campania tutta c’è quel talento immenso, e basta vederla una volta sul ring per capirlo, di Irma Testa che non ha mai messo in pericolo per un istante la sua corsa al titolo mondiale. Un 3-0 secco, indiscutibile e perfetto contro l’ucraina Bondarenko e secondo oro mondiale in 2 anni per lei. La nazionale Italiana in questa spedizione ha scelto 7 atlete di cui 5 campane, 4 ‘casertane’, ragazze che si incontrano spesso per collegiali e training camp e per questo tutte molto unite, senza contare che fuori sono state tenute atlete che già scalpitano per salire sul ring con la canotta azzurra. Intanto, a noi non resta che fare i complimenti alla magnifiche tre combattenti campane: avete riempito di orgoglio la nostra regione. Grazie.