“Non c’entriamo nulla in questa vicenda, la nostra società non è nemmeno indagata anche perché questa parte sporca del calcio non ci appartiene nemmeno lontanamente”: è il presidente dell’Aversa Normanna Giovanni Spezzaferri ad allontanare ogni ombra sul suo club. La partita Aversa-Barletta è finita nell’occhio del ciclone insieme ad altre gare nell’inchiesta sul calcio scommesse della Dda di Catanzaro. Ma il numero uno della Normanna fa chiarezza: “Siamo semplicemente la parte lesa in questa storia – afferma il presidente – anche perché noi quella gara l’abbiamo pure persa. Probabilmente le indagini sono partite in seguito a qualche flusso anomalo di scommesse ma onestamente non saprei dire cosa è successo quella giornata. So solamente che con quel ko l’Aversa in pratica perse l’opportunità della salvezza diretta. A quella sconfitta aggiungo quella con la Reggina: due battute d’arresto che in pratica ci hanno condannato a giocare i play out”. Spezzaferri si sofferma anche sul nuovo scandalo che prende in considerazione 17 gare dei gironi A, B e C di Lega Pro e 11 partite della Lega Dilettanti: “Ci vuole una svolta in questo calcio altrimenti non cambierà mai nulla. Serve un cambiamento radicale perché ci sono troppe società che stanno avendo grossi problemi economici. Ma vi spiego anche il perché. Ad inizio anno sappiamo che la Lega deve darci dei contributi e ogni società in occasione dell’ok al bilancio di previsione mette in programma che quei soldi debbano entrare nelle casse. Si fanno degli investimenti, si prendono degli impegni e si acquistano giocatori ma poi succede che la Lega non dia più quel denaro oppure quei soldi arrivino in ritardo. Sono state fatte delle cose assurde e per avere un calcio pulito in futuro serve maggiore serietà nei quartieri alti del calcio italiano”.