Dietro la grande annata del Mondragone Calcio, a prescindere da quello che sarà il piazzamento finale nel Girone A di Prima Categoria, c’è un grosso lavoro fatto con competenza e passione. Doti che non mancano certamente a Nino Fusco, responsabile tecnico dei domiziani sia per quanto riguarda la prima squadra che per la Juniores. Vecchia gloria del calcio mondragonese, mezza punta con un passato illustre tra Interregionale e serie C con le maglie di Mondragonese, squadra nella quale è cresciuto e dove ha poi concluso la carriera nell 1997-98 a causa di un infortunio, Afragolese, Formia e San Cipriano. La sua esperienza, unita a quella di altri uomini di calcio e non, presenti nella dirigenza mondragonese, hanno riportato il calcio giocato nella città domiziana, coinvolgendo nel progetto tanti giovani locali che si erano allontanati dal mondo del calcio; i risultati fin qui sono stati ottimi, con la squadra che, partita senza troppe ambizioni, si ritrova vicina alla zona play-off, anche se i risultati delle ultime due gare hanno allontanato abbastanza il sogno di accedere agli spareggi per la Promozione.
Brusca frenata. Un punto nelle ultime due gare ha ridimensionato molto le ambizioni del giovanissimo team mondragonese allenato da mister Coppola. Nino Fusco sa bene che le speranze play-off non sono tantissime: “Già la sconfitta esterna subita contro il Città di Casoria per 3-1 ci aveva in qualche modo ridimensionati rispetto all’obiettivo di centrare i play-off; la gara con il Monteruscello in casa è stata affrontata senza qualche pedina importante come Supino e D’Amore e anche con scarso vigore agonistico dovuto alla demotivazione di tutto l’ambiente. I ragazzi hanno mostrato il loro limite psicologico ad affrontare un finale di campionato con gare di squadre che lottavano tutte per il vertice o per i play-off; magari verrò smentito dai fatti, ma non penso che a due giornate dal termine, possiamo sperare di più di ciò che abbiamo espresso con la rosa di ragazzi calciatori a disposizione”.
Stagione positiva. Comunque si concluda questo campionato, la stagione del Mondragone è senz’altro positiva, visti i presupposti con i quali è cominciata: “ Nel calcio è sempre difficile fare previsioni e in special modo quando hai una rosa composta di ragazzi che nel passato hanno avuto poche possibilità di imparare il gioco del calcio. Abbiamo iniziato nel maggio 2014 questo progetto, offrendo a tutti i ragazzi di Mondragone, che avevano voglia di giocare, la possibilità di essere inseriti in un ambiente calcistico composto da dirigenti che nel passato hanno avuto, più o meno, esperienze calcistiche importanti, come mio cugino Fernando Del Prete,Ciccio D’Oriano, Pino Consales e tanti altri appassionati che hanno sposato questa idea. Nicola Coppola è stato sicuramente tra tutti noi, quello che ha avuto una tale esperienza da poter rappresentare al meglio questo progetto calcistico. Abbiamo costruito una società snella e capace di rapide decisioni con in testa il nostro presidente Mino Lampitiello, alla sua prima esperienza e uno staff tecnico di prim’ordine, con medici,fisioterapisti,osteopati e preparatori atletici. I risultati che siamo riusciti ad ottenere sono sotto gli occhi di tutti”.
Futuro in altre categorie? Una piazza come Mondragone ambisce a ben altre categorie sia per bacino d’utenza che per passione. Qualche voce parla di possibili ripescaggi per i domiziani che il dirigente dei granata non smentisce affatto: “Mondragone, ha un passato calcistico invidiabile, sicuramente non è una piazza da Prima Categoria. Abbiamo tanti nostri tifosi che la domenica affollano le tribune di gare di altre squadre attualmente più importanti della nostra, tanta è la smania di godere di spettacoli calcistici di categoria superiore. Noi, come US Mondragone, per il futuro, non ci sottraiamo ad una eventuale possibilità di ripescaggio, qualora dovesse arrivare questa opportunità siamo attrezzati per disputare un campionato di Promozione”.
Sogno nel cassetto. A livello personale il sogno coltivato dal dirigente domiziano va ben oltre i risultati acquisiti in campo: “Ho avuto una carriera calcistica soddisfacente,determinata da una passione profonda per il gioco del calcio,non ho smanie di vittorie a tutti i costi, ho vinto abbastanza. Non vivo di calcio, in quanto ho studiato e mi sono laureato due volte e continuo ad aggiornarmi. Il mio sogno per il futuro è quello di realizzare nella mia città un settore giovanile in grado di offrire ai ragazzi del comprensorio Mondragonese, e non solo, un’opportunità di poter giocare in un ambiente educativo che dia anche la possibilità di emergere in un ambito calcistico più qualificato e professionale. Infine – conclude Nino Fusco – un’ultima riflessione la voglio esprimere a tutti i tifosi: noi quest’anno abbiamo combattuto e stiamo combattendo la madre di tutte le guerre, è quella di riportare in questo ambiente la lealtà sportiva e l’accoglienza verso le squadre ospitate. E posso dire che ad eccezione di qualche piccola scaramuccia,siamo riusciti a raccogliere tanti consensi sia come risultati sportivi che per la nostra ospitalità. I nostri Ultras in occasione di partite perse anche in casa hanno applaudito a fine gara le squadre avversarie, mostrando sia senso di appartenenza alla maglia granata che civiltà sportiva, questi sono gli ingredienti indispensabili per tracciare il futuro del calcio Mondragonese”.