E’ per sua stessa storia e natura ad essere definita la ‘cenerentola’ invitata al grande ballo. O meglio dire l’underdog, la sfavorita di turno, la condannata alla sconfitta. E’ nel Dna della Juvecaserta uscire vittoriosa dalle sfide più difficili, tirare fuori il coraggio quando meno te l’aspetti, deve avere qualcosa di speciale questa maglia. La vittoria più incredibile, da questo punto di vista, non può che essere targata 21 maggio 1991, Forum di Assago, gara5 di finale scudetto contro l’Olimpia Milano. La partita arcinota a tutti, presenti e non, giovani e vecchi: tutta Caserta sa come andò quella partita. Milano non aveva mai perso in casa, perse quella volta nella più grande impresa targata Juvecaserta. Al secondo posto di quegli anni meravigliosi va, di diritto, il successo in rimonta sullo Zalgiris Kaunas nella semifinale di Coppa Coppe 1989. Dopo aver perso per 86-80 la gara d’andata nella tana di Sabonis, Kurtinaitis, Marciulonis e company, i bianconeri misero in piedi una rimonta epica al Palamaggiò: non entrava uno spillo, quella magica sera, a Pezza delle Noci. Glouchkov giocò la sua miglior partita di sempre cancellando lo ‘zar’ Sabonis dal campo, di fatto i bianconeri batterono la nazionale dell’Unione Sovietica per 98-84 staccando il biglietto per la finale di Atene, poi persa, all’overtime con furto annesso, col Real Madrid. Un’altra partita che nessuno dimentica è la vittoria al Madison di Piazzale Azzarita nella stagione 1993-1994; in casa della Virtus Bologna, storicamente, i casertani non riuscivano mai a spuntarla. A maggior ragione contro una formazione che poteva contare su Danilovic, Coldebella, Binelli, Morandotti, l’impresa sembrava disperata. Era l’anno della retrocessione in A2, ma quella Juve sbarazzina riuscì a sbancare il Madison per 90-99 grazie al trentello di Claudio Bonaccorsi. Col passare degli anni le imprese bianconere non si sono interrotte.
Ce ne piace ricordare un paio come quella del 17 marzo ’96 contro la Reyer Venezia al Palamaggiò, ultima di ritorno. All’andata sconfitta 91-70 con un trentello di Steve Burtt. Serviva un miracolo per recuperare tutto il gap e chiudere la regular season al secondo posto dietro Cantù. La prova dei bianconeri fu maestosa con sei uomini in doppia cifra e 85-59 finale che valse un successo eccezionale. Altra partita indimenticabile fu quella del 5 marzo ‘98 al Palamaggiò contro la capolista Bini Viaggi Livorno. Pronostico nettamente a favore dei toscani con Caserta ultima in classifica. Il solito Davide contro Golia insomma. Ai supplementari però la Juve riuscì a spuntarla con una invenzione di Casalvieri che sulla sirena piazzò la bomba della vittoria. E a fine stagione arrivò una salvezza incredibile. Insomma la Juvecaserta è abituata a far parlare di sé, bisogna crederci fino alla fine proprio come fecero nel passato quei cestisti e come stanno facendo Mordente e compagni.