Oramai è Caserta è la loro casa. Prima una casa, come dire, delle ‘vacanze’ e ora, invece, è la dimora fissa da un paio d’anni. Perché, si sa, la casa delle vacanze è quella che resta nel cuore. L’A.D.N. Swim Project e i suoi atleti restano all’ombra della Reggia. Il super team di nuoto facente capo a coach Andrea Di Nino, negli ultimi anni ha dato lustro alla provincia di Caserta ed ha portato i suoi campioni in giro per le piscine di Terra di Lavoro (San Prisco e Marcianise), ma soprattutto allo Stadio del Nuoto di Caserta e da un po’ di tempo (per la vasca corta) a San Leucio.
Questa mattina presso l’impianto casertano, con vasca olimpionica, c’è stato l’Open Day dell’A.D.N. Swim Project, per avvicinare i ragazzi delle scuole casertane al nuoto e inutile dirlo è stato un successo. Tante le personalità che hanno collaborato fattivamente alla riuscita dell’evento, ma noi che ci occupiamo più strettamente di sport ci siamo soffermati sulla presenza di Therese Alshammar, una delle nuotatrici più titolate di sempre, che ha scelto Andrea Di Nino e l’A.D.N. per tornare in vasca più forte di prima, a 38 anni (ad agosto), in vista non solo di Kazan 2015, i mondiali, ma anche di Rio 2016.
Una colonna dello sport mondiale, qui a Caserta. Ma Therese non sembra accorgersene e per pochi minuti di ritardo ha voluto scusarsi con i ragazzi, accorsi sulle tribune anche per acclamare lei, e con i nuovi compagni di allenamento. Lei che nel palmares vanta 71 medaglie internazionali (33 d’oro, ma mai nei giochi a cinque cerchi) tra Olimpiadi, Mondiali ed Europei. Senza contare i 13 record (tra mondiali ed europei), l’ultimo sottrattole dalla connazionale Sara Sjostrom il 5 luglio scorso nella specialità dei 50 farfalla. A fine manifestazione, mentre la Rai con la bravissima Elisabetta Caporale appronta un salottino per intervistare la stella svedese, ma guai a chiamarla così, ci facciamo spiegare da Andrea Di Nino, il deus ex machina di questo vero e proprio miracolo italiano come è stato l’approccio con Therese e dove sta andando l’A.D.N. Swim Project. In passato personaggi del calibro di Cavic, Korotyshkin, Kevin e Jason Dunford per citarne alcuni hanno vestito la cuffietta A.D.N., ora a tenere alta la bandiera del team c’è l’ucraino Andrej Govorov, uomo di punta del team, ma c’è anche un altro nuotatore spettacolare quale George Bovell (di Trinidad e Tobago, altro medagliato olimpico). “Therese Alshammar è una professionista di altissimo valore sportivo, ma soprattutto umano”, esordisce così Andrea Di Nino, che continua: “Un’atleta della sua caratura potrebbe anche non essere umile e spesso capita, ma la sua umiltà e la sua grande educazione mi ha colpito piacevolmente. Credo che lavoreremo bene insieme, perché ha voglia di allenarsi e di tornare ai suoi livelli abituali. E’ la prima volta che segue un programma di lavoro di un team italiano e cercheremo di raggiungere i nostri obiettivi”, afferma Di Nino.
La Alshammar è un’antidiva, non si è mai fatta vanto della sua celebrità, anzi: “non sono così famosa in Svezia”, ha dichiarato più volte la nuotatrice, che ha ispirato tanti nuotatori in giro per il globo “e non mi interessa essere spesso in tv”. ‘Teresa’ è figlia d’arte, dato che la madre fu olimpionica del paese scandinavo a Monaco ’72 e ha una passione per la moda (ha creato anche una catena di negozi di abbigliamento in Svezia). Poi, dettaglio non da poco, ama l’Italia, gli italiani e soprattutto il cibo ed il caffè (anche la moda?). Insomma, i presupposti per fare bene con l’A.D.N. ci sono tutti e Di Nino pare confermarlo: “Quando hai una capacità di concentrazione ed un’attitudine come la sua la carriera agonistica può essere molto lunga perché si ha la serietà dalla propria parte. Credo che sia per noi che per lei sarà un’esperienza proficua”, dichiara il coach. D’altronde la stessa Alshammar ha confermato in una recente intervista che: “Non si è finiti finché non si molla tutto. E a Rio spero di essere pronta”. Per cosa? Per l’unica medaglia che le manca: quella d’oro. Ricordiamo che le sue specialità sono quelle veloci (50 – che alle olimpiadi non ci sono – e 100 m stile e farfalla, ma non disdegna i 400 misti).
E l’A.D.N.? Oltre la Alshammar c’è di più. “Oltre a Govorov e Bovell, personaggi di assoluto rilievo internazionale e ricchi di talento – prosegue Di Nino – stiamo lavorando molto bene con il belga François Heersbrandt, per il quale si è mossa anche una tv del suo paese per seguirlo qui negli allenamenti e con la nostra mascotte, la 21enne estone Gerda Pak, già primatista nel suo paese. In più in queste ore arriverà un altro giovanissimo nuotatore inglese di prospettiva. I nostri atleti si prepareranno per i meeting e per i Mondiali di luglio a Kazan, in Russia”.