In carriera ha indossato diverse maglie, ma una forse gli è rimasta cucita sulla pelle. Quando parla di Caserta e della Casertana gli si illuminano gli occhi e Francesco Chietti quelle stagioni in rossoblù non le ha dimenticate. Venticinque presenze e dieci gol tra il 2003-2004 e l’inizio del 2004-2005. Poi il ritorno nel 2010-2011 con dieci presenze e una rete prima di un divorzio mai digerito. “Avrei voluto chiudere la carriera a Caserta – racconta l’estroso fantasista oggi allenatore – purtroppo Pavarese e Cioffi non me lo permisero e andai via. Con Caserta ho sempre avuto un rapporto straordinario, una piazza calda e combattiva come piace a me. In quella stagione con Barone nel doppio ruolo di allenatore-giocatore ci divertimmo parecchio, peccato per il finale amaro, ma fu una stagione esaltante”. E domenica si ritroveranno di fronte proprio i falchetti e quel Savoia che il 20 maggio 2004 diedero vita ad una infuocata semifinale playoff. Chietti ricorda perfettamente quell’annata e quell’eurogol in diretta tv siglato nella stagione regolare proprio agli oplontini: “La rosa la costruì Capuano ad inizio stagione e poi proseguimmo con Barone. Arrivammo a giocarci il campionato fino a metà girone di ritorno, poi dovemmo accontentarci del terzo posto. Tra i ricordi più belli sicuramente aver condiviso lo spogliatoio con Catello Mari, un amico, un professionista, un ragazzo eccezionale e anni dopo ho allenato la Cavese proprio nel suo ricordo. Quella 32esima giornata fu importante per noi perché con i tre punti blindammo il terzo posto e fui protagonista del 3-1 che chiuse l’incontro. L’azione partì dalla nostra area con Piemonte bravo a recuperare palla involandosi in contropiede e io riuscii a fare gol con un pallonetto d’esterno sinistro che morì all’incrocio dei pali.
Fu un’emozione stupenda per l’importanza dell’incontro e negli spogliatoi ricevetti anche i complimenti di Ivan Zazzaroni che volle incontrarmi personalmente per stringermi la mano. Quel boato dei tifosi, il calore e la vicinanza in ogni partita fu qualcosa di inspiegabile. Solo chi ha giocato a Caserta sa cosa intendo”. E sul presente ammette: “Ho visto la Casertana giocare a Foggia e ha un potenziale offensivo da brividi. Credo che loro possano centrare i playoff, magari con un pizzico di fortuna perché dipende anche dalle dirette concorrenti. Io faccio il tifo per loro perché sono rimasto legato tantissimo e poi ci sono Pannone e Accardi che conosco e stimo. Stanno operando molto bene e meritano di giocarsela fino in fondo. Il mio sogno? Allenare la Casertana, magari un giorno riuscirò a realizzarlo”.