Ed ora serve il miracolo. Come spesso accaduto nella propria ultratrentennale storia, l’Hermes Casagiove sceglie la strada maggiormente tortuosa, o per meglio dire la meno praticabile, per conquistare la permanenza in Eccellenza. La sconfitta, subita dieci giorni fa al “Mario Spinetti” di Procida, obbliga la compagine giallorossa a mettere in atto un vero e proprio exploit. Il termine, che gli italiani hanno trafugato dal vocabolario francese inserendolo nel proprio linguaggio comune, calza a pennello per identificare l’eccezionale impresa a cui sono chiamati Merola & soci. Il regolamento dei play-out non fa sconti e costringe i ragazzi del team manager Salvatore Saldamarco a puntare alla meta più ambita ma attraverso un percorso imprudente. Per scongiurare la retrocessione, esiste un solo risultato a disposizione: la vittoria, che sia ottenuta nei tempi regolamentari o supplementari. L’eventuale sconfitta od il pareggio spingerebbero l’Hermes Casagiove nel baratro della Promozione, traumatizzando la prima esperienza in Eccellenza della matricola casertana.
Per uno strano scherzo del destino, sarà proprio l’Isola di Procida la rivale nello scontro unico del 3 maggio 2015, in un replay-match dai toni ancor più eccessivi rispetto a quelli di dieci giorni fa. In quel sabato di ordinaria follia, i procidani hanno accarezzato per oltre un’ora la possibilità di ottenere la salvezza diretta, evitando lo spauracchio dei play-out. Il vantaggio di Marigliano, legittimato dal raddoppio di Lorenzo Costagliola a metà ripresa, aveva lasciato presupporre che il pericolo grosso fosse scampato. Invece, dopo la conclusione del match dello Spinetti, in un quarto d’ora la gioia isolana si è trasformata in desolazione. Sconcertanti sono state le informazioni provenienti sia dal “Conte” di Pozzuoli che dal “Piccirillo” di Santa Maria Capua Vetere, con il pareggio dello Stasia Soccer inflitto alla già retrocessa Puteolana 1909 ed il trionfo allo scadere del San Giorgio 1926 contro il Gladiator che hanno condannato l’Isola di Procida a restare intrappolata nella melma dei play-out.
E su questo contraccolpo psicologico si deve basare la sete di riscatto del sodalizio della famiglia Corsale. Non si augura a nessuno di gioire per un traguardo prima conquistato e poi sfumato nell’arco di pochi minuti, ma ora i casagiovesi si devono appigliare su tutto. Anche su questo sbalzo d’umore che può tirare un brutto scherzetto ai procidani di Francesco Cibelli ed allo stesso tempo creare un briciolo di speranza per il team giallorosso. Ma prima di tutto è necessario che salga e non di poco il morale casagiovese, crollato a livelli minimi dopo che nelle ultime due giornate sono state perse due gare fondamentali per la permanenza. Ovviamente al lato psicologico bisogna avvicinare una prestazione impeccabile da ogni punto di vista: tutti ingredienti che l’allenatore del Casagiove Domenico Santonastaso deve riporre in un contenitore e mescolare. Solo traendo da ciò il giusto miscuglio, il trainer maddalonese può creare quella pozione magica che può garantire all’Hermes il miracolo.
DOMENICO VASTANTE
UFFICIO STAMPA F.C. HERMES CASAGIOVE