Dall’anno della scomparsa, quel maledetto 1998, probabilmente è il momento più difficile nella storia della Juve. Da quell’anno così nefasto ad oggi sono arrivate promozioni sul campo e non (acquisizione di titoli sportivi), gioie e delusioni, anni fantastici ed altri di sofferenza ma, probabilmente, mai si era arrivati a tanto. Una stagione iniziata ad agosto e che regala sorprese a getto continuo, e quasi tutte sono negative. Si sono succeduti tre allenatori, una miriade di giocatori che tra una decina d’anni non ricorderemo essere passati per Caserta, un giemme dimissionario, un presidente che va via ed un proprietario che torna al pieno comando. E tanto altro ancora. Un’annata che definire balorda è poco, riduttivo. Ultimo tassello di questo momento scellerato, con la LegaDue ormai alle porte, si vive in queste ore. In alcuni luoghi del capoluogo, infatti, sono comparsi degli striscioni chiari, secchi, diretti. Il bersaglio scelto per questa contestazione è proprio il proprietario Lello Iavazzi; una scritta sola, due parole che non lasciano spazio a discussioni. “Iavazzi vattene” è quanto riportato; un duro colpo nei riguardi di chi, piaccia o meno, ha tenuto in vita questa società dopo la tremenda bufala Galimberti ed il ‘fuggi fuggi’ generale. L’uomo che, piaccia o meno, ha cacciato i soldi necessari per mettere una pezza ai debiti passati ed iscrivere la squadra anche a questo campionato. Se questo è il clima in città, chissà cosa dobbiamo attenderci domenica pomeriggio al Palamaggiò quando, in un clima tutt’altro che sereno, scenderà la Reyer Venezia, seconda forza del campionato. E’ fin troppo facile prevedere una contestazione dura.