Sono passati 77 giorni dall’ultima vittoria esterna della Casertana e quello di ieri, a Barletta, è stato il classico colpo piazzato al momento giusto. Un montante ben assestato al fegato delle inseguitrici e che permette di agganciare chi, solo qualche settimana fa, sembrava scappare inesorabilmente via.
La Casertana, dopo Matera, dopo lo show di Columella, dopo la traversa di Tito e dopo la paura che il sogno play off potesse svanire prima del previsto, ha letteralmente dato spettacolo. Al tappeto il Lecce, annichilito, a domicilio, il Barletta. Sei punti, tre gol fatti, zero subiti. Due prestazioni unite dallo stesso minimo comune denominatore: la tenacia, la grinta, la determinazione. Chiamatelo come più vi aggrada.
I giocatori hanno fatto quadrato e grazie alla sapiente mano di Salvatore Campilongo, ed il suo staff, hanno ritrovato il bandolo della matassa e i numeri, come ha anche detto il presidente Lombardi, sono importanti: terzo posto, 51 punti conquistati, 15 vittorie su 28 partite (più della metà), seconda migliore difesa, quarto attacco del girone.
Numeri da capogiro, numeri che fanno sognare un’intera città, numeri che confermano la bontà della rosa allenata da Campilongo. Manca Murolo? C’è Rainone, manca l’ex Ischia? Grande prestazione di D’Alterio. Bianco out, Tito devastante. Diakitè appannato e stanco, Cissè mostra tutte le sue qualità. Carrus deludente, Rajcic fondamentale. Manca il terzino? Idda si fa in quattro per ricoprire un ruolo non suo.
La squadra vista a Barletta è sembrata, finalmente, consapevole della propria forza. E’ andata al ‘Puttilli’ giocandosela a testa alta, dimostrando di essere una big. Ha saputo punire alla prima occasione, ha saputo difendersi, ha avuto la qualità per raddoppiare e non ha concesso agli avversari la chance per raddrizzare il match. Così si vincono le partite, così si vincono i campionato o, per lo meno, si raggiungono i propri obiettivi. Il bello che lascia spazio al pragmatismo. Il rammarico per una buona partita non vinta che impallidisce di fronte ai tre punti arrivati grazie ad una solida prestazione.
Un successo straordinariamente bello ma che, per dirla alla Campilongo, non deve appagare. Subito sotto con la Lupa Roma (sperando di avere un ‘Pinto’ stracolmo).
E’ arrivata l’ora di non guardarsi più indietro ma intorno. E’ il momento di giocarsela alla pari, a testa alta, con gli occhi ben fissi in quelli di Lecce e Juve Stabia. Senza paura. “Senza pensieri”. La Casertana è una grande di questo campionato. Sono gli altri a doverla temere.