Casertana-Lecce se la ricorda bene Peppe Volpecina, difensore che nel ’92 segnò il gol dell’1-0 contro i pugliesi: “Fu un angolo e al volo calciai di prima intenzione. Dovevamo vincere assolutamente e lo facemmo con merito. Entrambe eravamo impelagate nella lotta salvezza. Loro ci riuscirono con merito, noi invece facemmo il famoso spareggio di Ascoli che andò come andò”. Quello fu il suo ultimo anno di carriera prima di appendere le scarpe al chiodo: “A Caserta commisi un errore grave: giocai con infiltrazioni continue, ma ebbi un danno alla cartilagine e dovetti smettere. Quando sei nella tua città vuoi dare il massimo, io per strafare andai oltre le mie possibilità fisiche”. Rimpianti per come finì la stagione, ma anche un’amara constatazione sui tifosi: “Quella squadra era ben assortita, giocatori giovani, alcuni calciatori esperti. Purtroppo quell’anno c’era bisogno di una prima punta e un centrocampista di esperienza che non arrivarono mai. Tanti giocatori in prestito che alla fine non si volevano neppure allenare perché senza stipendi era davvero dura. I rimpianti furono tanti, potevamo fare molto di più. Purtroppo neppure i tifosi ci aiutarono tanto. Dopo l’esordio vittorioso di Pisa contro una squadra che scendeva dalla serie A, fummo contestati la domenica successiva quando perdemmo al ’93 contro la Reggiana. Evidentemente non erano maturi per la B”. Il calcio in vent’anni è cambiato parecchio e Volpecina ha idee valide per il futuro: “Spero che possano riuscire ad arrivare ai playoff. Se confermano il gruppo di quest’anno inserendo un atleta esperto, forte e vincente in ogni ruolo, allora si potrebbe puntare alla B”.