Vera e propria mazzata del Giudice Sportivo nei confronti del Cellole. La società rossoblù, che sabato scorso ha perso tra le mura amiche la sfida contro il Cimitile, ha subito l’inibizione fino al 20 giugno del presidente Angelo Freda in quanto, come si legge dal referto arbitrale “dopo essere stato allontanato per proteste, si posizionava nello spazio antistante gli spogliatoi, ingiuriando e minacciando la terna arbitrale. Successivamente veniva allontanato dal direttore di gara e dopo essere uscito, continuava ad ingiuriare e minacciare la terna arbitrale. Infine, al termine della gara, sostava nuovamente dinanzi gli spogliatoi reiterando le ingiurie e minacce”.
L’ammenda. Motivo che ha spinto il giudice sportivo a comminare al club domiziano l’ammenda di 330 euro, con tale sentenza: “Una persona estranea, riconducibile alla società ospitante veniva fatta allontanare dall’arbitro, poiché presenziava all’interno dello spogliatoio prima del riconoscimento, tale persona al termine del primo tempo, sostava nuovamente nella zona antistante gli spogliatoi, ingiuriando e minacciando la terna arbitrale. Al termine della gara, lo stesso prima sostava nuovamente dinanzi gli spogliatoi, e poi entrava nello spogliatoio dicendo di dover effettuare una verifica strutturale. Inoltre, durante la gara, propri sostenitori lanciavano dagli spalti un pallone in campo, impedendo così il prosieguo di un azione”.
Lo sfogo. A ciò si aggiunge la squalifica per recidività in quarta ammonizione dei giocatori Giuseppe Follera, Ciro Marigliano ed Emilio Varone che domani non potranno prendere parte allo scontro salvezza contro la Real Maceratese, in programma alle 15 al campo sportivo “Polivalente” di Macerata Campania. Per questo motivo il numero del sodalizio cellolese ha utilizzato un social network per urlare la propria rabbia: “Perdere una partita giocando male mi sta bene, ma dall’inizio del campionato che siamo stati danneggiati, da arbitri arroganti, che ti ridono in faccia, uno schifo totale. Circa tre anni fa avevo abbondonato il calcio per seri problemi familiari, ma forse era meglio rimanere fuori .Una prima segnalazione circa un mese fa l’ho fatta al Presidente AIA Campania e al presidente Pastore, ma forse non stato chiaro, lo sarò prossimamente. Hanno deciso di farmi retrocedere e ci sono riusciti, ma io ho rifatto la squadra circa 6 settimane fa, ma forse non lo hanno capito”.