Una parola ormai sdoganata all’ombra della Reggia. Già utilizzata per raccontare lo storico scudetto del 1991, adesso è tornata prepotentemente di moda proprio grazie ad uno di quegli eroi del tricolore. Da quando ha preso in mano la guida tecnica della Juve, coach Enzino Esposito ha più volte rimarcato che, per centrare la salvezza, ci voleva un ‘miracolo’, il secondo miracolo del basket casertano. Quattro vittorie in fila hanno aumentato la fiducia verso la squadra ma la società ha commesso un clamoroso autogol proprio nel weekend della tranquillità (c’era la pausa per le Final Eight di Coppa Italia). “Il Consiglio federale, su proposta della ComTeC, ha deliberato un punto di penalizzazione, da scontarsi nel campionato di serie A in corso, per la JuveCaserta srl che ha effettuato in ritardo i pagamenti IRPEF di ottobre 2014”, la mazzata inattesa che, di fatto, ha ulteriormente complicato i piani di una formazione ‘senza pace’. Tra allenatori silurati, giemme che lascia, giocatori cambiati alla velocità della luce, questa stagione sembra non finire mai e, soprattutto, sembra sempre senza un attimo di tregua. Il -1 in classifica equivale, senza giri di parole, ad una partita persa e, di questi tempi, è tanto. Tantissimo. Un vero colpo al cuore dei tifosi ma, anche e soprattutto, di un roster che sta ritrovando se stesso. Non c’è possibilità di abbassare la guardia in una settimana che conduce alla delicata trasferta di Cremona contro una delle migliori squadre del girone d’andata. Serve un altro miracolo.