“Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore”: così canta Francesco De Gregori nel suo fortunatissimo brano La leva calcistica del ’68. Incaricarsi della responsabilità di tirare il penalty (per dirla all’inglese), come sottolinea il verso del cantautore folk romano, non è da tutti. Ne sanno qualcosa a Cellole, località del litorale domizio che nelle ultime due settimane ha visto svanire per propria imprecisione il sorpasso al Comprensorio Arpino Volturno. Sia contro nella tana del Mons Prochyta che nello scontro diretto interno contro la squadra di Giuseppe Angelino, i cellolesi hanno avuto l’opportunità di ambire a risultati diversi a quelli poi ottenuti. Sfortuna che non era presente in entrambi i casi Gianluca Martino, bomber della squadra e rigorista, che ha scontato due turni di squalifica per l’espulsione rimediata contro il Villa Literno. Così l’incarico di calciare è spettato ad altri.
Un punto prezioso in trasferta. Al “Vezzuto Marasco” di Monte di Procida, l’arbitro assegna il calcio di rigore, per atterramento di Manfredonia su Varone in area, ed estrae il rosso diretto per il pipelet locale. Tra i pali subentra il secondo portiere Errico Costagliola che, a freddo, ipnotizza Ruffo e nega quello che sarebbe potuto essere un pareggio prezioso. Nel finale arriva anche la traversa di Ferraro che si oppone ai tentativi domiziani di stravolgere il 2-1 finale.
Il sorpasso mancato. Ancor più importante sarebbe stata la trasformazione del rigore, nello scontro salvezza di sabato scorso tra le mura amiche del “Lorenzo Montecuollo”. A poco più di un quarto d’ora dalla fine, Improta viene atterrato in area e l’arbitro non ha esitazione a concedere il penalty. Dal dischetto il capitano Baldassarre si fa ipnotizzare da Russo che devia in angolo la conclusione. La partita non si smuove più dallo 0-0 iniziale.
Non mollare. E’ vero che il risultato, anche dopo l’eventuale realizzazione, sarebbe potuto cambiare anche a sfavore del team di Angelo Freda. Però, con un goal in più il Cellole avrebbe potuto guardare in maniera diversa alla partita. Facendo un rapido calcolo, è facile notare come i domiziani hanno conquistato un solo punto, rispetto ai quattro che avrebbero potuto avere in cascina. Quattro punti che avrebbero permesso il sorpasso ai danni del Comprensorio Arpino Volturno ed un innalzamento del morale. Ma non tutto il male per nuocere, ora Baldassarre & soci devono mettersi sotto e cercare di salvarsi. In nove giornate tutto è possibile.