Mondragone, Bergantino e Supino in coro: “Vittoria dedicata al nostro Aldo”



Le maglie commemorative del Mondragone Calcio per Aldo
Le maglie commemorative del Mondragone Calcio per Aldo

La vittoria di sabato scorso ha avuto un sapore diverso per i ragazzi del Mondragone Calcio, un sapore agrodolce. Dopo una settimana dura trascorsa con il lutto nel cuore, tutti erano determinati a scendere in campo per dedicare il successo all’amico Aldo, scomparso prematuramente in un tragico incidente una settimana prima. Uno a zero all’Atletico Sangiorgese con rete di Roberto Bergantino.

E’ lo stesso bomber mondragonese a voler dedicare il gol all’amico volato via troppo presto, prima con una maglietta commemorativa e poi le sue parole commosse: “Sabato è stata una partita diversa, una vittoria diversa. Ovviamente è dedicata ad Aldo, come è dedicato a lui il mio gol contro la Sangiorgese. E’ stata un’emozione diversa questo gol, ho fatto una corsa sotto la gradinata e ho mostrato la maglietta che avevo fatto per lui, poi ci siamo uniti in un grande abbraccio. La nostra città è rimasta scossa dal tragico episodio che lo ha visto coinvolto, è stato duro per noi; eravamo tutti suoi amici, è andato via una parte importante di Mondragone insieme a lui. Andare in campo dopo episodi simili non è facile, già la scorsa settimana siamo andati a giocare a Monterusciello a meno di 24 ore dall’accaduto; siamo passati sul luogo dell’incidente, è stato terribile. Il calcio passa in secondo piano in questi casi, ma abbiamo onorato gli impegni e ci abbiamo messo qualcosa in più per lui, questo è certo”.



L'esultanza con dedica di Bergantino
L’esultanza con dedica di Bergantino

Roberto Bergantino, già sette reti in questo campionato, ha calcato campi importanti: dal settore giovanile con I Giovanissimi e poi gli Allievi Nazionali del Messina, alla parentesi con il Giugliano in serie C2. Dopo il fallimento del club napoletano c’è stato il ritorno a casa nella San Pio Mondragone in Promozione, ma dopo la scomparsa della società domiziana, l’attaccante è migrato nel Lazio, più precisamente a Suio con cui ha disputato un campionato di Seconda Categoria, vincendolo, e poi uno di Prima Categoria. Un curriculum con tante esperienze per un calciatore nato nel 1988. Quest’anno il secondo ritorno a casa, nella sua città natale: “Quando sono stato chiamato non ho esitato un secondo ad accettare. Ho capito che la società aveva progetti seri vedendo le persone che c’erano dietro, ma il fattore decisivo è stata la presenza di un allenatore come Nicola Coppola. Per noi giovani è il simbolo del calcio mondragonese, da lui c’è solo da imparare visto il grande curriculum da calciatore ma soprattutto– conclude l’attaccante domiziano – vista la grande propensione e disponibilità nell’allenare e dispensare consigli per i ragazzi della sua città”.

Angelo Supino è invece il capitano del Mondragone, nonostante la giovanissima età (il ragazzo è nato nel 1994), mister Coppola lo ha insignito dal primo giorno di preparazione della fascia al braccio per le sue doti di leader, grazie alle quali guida il reparto difensivo. Anche lui ci tiene a dire due parole sull’amico scomparso, prima di provare a parlare di calcio giocato: “Come ha già detto Roberto (Bergantino, ndr), dedichiamo questa vittoria al nostro amico Aldo. La nostra squadra è composta quasi esclusivamente da mondragonesi, quindi siamo stati tutti coinvolti in prima persona perché lo conoscevamo. Gli dedichiamo questa vittoria e senza fare troppa retorica, so per certo che davvero lo porteremo sempre nel cuore come recitavano le magliette che abbiamo indossato sabato”.

I calciatori 'regalano' le maglie ricordo all'amico Aldo
I calciatori ‘regalano’ le maglie ricordo all’amico Aldo

Un’esperienza alla San Pio Mondragone anche per lui, che allora era un under, poi il campionato alla Boys Caserta agli ordini di mister Di Napoli prima del ritorno a casa: “Ho sposato con grande entusiasmo questo progetto perché avevo voglia di dimostrare che a Mondragone si può fare calcio. C’era diffidenza verso di noi: un gruppo giovane, poco affidabile dicevano, noi abbiamo lavorato sodo per smentire tutti, seguendo passo dopo passo le indicazioni di un grande mister come Nicola Coppola. E’ un onore per me portare la fascia di capitano che sia il mister che i compagni hanno voluto affidarmi. Siamo partiti senza grandi obiettivi, la salvezza era quello più concreto da inseguire e dobbiamo quanto prima assicurarcelo. Ora dopo 14 partite siamo vicini alla zona play-off, ma dobbiamo giocarci partita per partita, perché il nostro è un gruppo giovane e dobbiamo colmare con l’impegno l’esperienza che ci manca. Il nostro vero segreto? Siamo un gruppo di amici sia dentro che fuori dal campo e abbiamo compreso dal primo allenamento – chiude il capitano – che il vero obiettivo stagionale sarebbe stato quello di migliorarci giorno dopo giorno seguendo i consigli dell’allenatore per onorare questa maglia”.


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