0-9, avanti il prossimo



La testa bassa di Antonutti è lo specchio della Juvecaserta (Foto Filauro)
La testa bassa di Antonutti è lo specchio della Juvecaserta (Foto Filauro)

Cos’altro deve succedere? Ennesima sconfitta, ennesima occasione buttata di muovere la classifica, ancora una partita persa che grida vendetta, ma stavolta c’è tanto pepe a condire una minestra sciapa in salsa bianconera. La Juvecaserta cede il passo anche a Trento (complimenti alla matricola), resta ultima ma stavolta il clima è pesante come non si vedeva da tempo immemore. La stagione della Juve è tutta nell’ultima azione: confusione, si vuole anzi si deve andare da Young ma si va da Vitali (giustamente perché era solo). Il rientrante esterno può tirare da 3, dai 5 metri, dai 4 metri, decide di andare al ferro ma con poca convinzione. Si prende la stoppata di Owens (regolare). La palla potrebbe finire nelle mani di Ivanov che, presumibilmente, può fare canestro e mandare tutti all’overtime. La palla si incastra tra ferro e tabellone. Freccia. Possesso Trento. Sirena. Ovviamente una partita non si può racchiudere in un’azione, ma questa è l’emblema di tutto. Prima c’era stata una difesa ballerina, delle fiammate dei singoli, i cambi a raffica di Markovski e tanta tensione. Suona la sirena, inizia il terremoto. Alla fine paga Atripaldi che si dimette in conferenza stampa con gli occhi lucidi. Si prende le colpe, non tutte, e se ne va. Iavazzi spara un missile su Facebook contro qualche tifoso. Barbagallo distrugge la classe arbitrale. Il resto è confusione ed ultimo posto. Sono nove e domenica si va a Milano, auguri.

ULTIMA AZIONE. Vista in diretta, dal tunnel degli spogliatoi, mi è sembrata un’azione regolare. Poi, dopo la gara, qualcuno mi ha messo la pulce nell’orecchio dicendo che la stoppata di Owens era irregolare (si asseriva che il pallone tirato da Vitali avesse toccato prima il tabellone). Le prime immagini sul web lasciavano qualche dubbio, allora ho deciso di restare sveglio per vedere la replica su Raisport. Alle 3 di notte, dopo aver rivisto l’azione 10 volte (santo MySky), il mio verdetto: stoppata regolare, azione pulita, giusta decisione arbitrale.



L’IRA DI BARBAGALLO. In sala stampa, il primo a presentarsi è stato il presidente Carlo Barbagallo con gli occhi carichi di rabbia. Nervoso, incazzato, come mai visto prima d’ora: attacco frontale alla classe arbitrale rea, a detta del presidente, di non tutelare la Juve, anzi di affossarla ulteriormente. Ok, qualche decisione dubbia c’è stata anche contro Trento (l’antisportivo del quarto periodo non è chiaro neanche davanti alle riprese televisive), ma appellarsi agli arbitri per giustificare lo 0-9 non rende verità alla situazione. Caserta è ultima perché, spiace dirlo, se lo merita. Certo, c’è una dose di sfiga, ci sono stati errori arbitrali ma l’ultimo posto è, ahimè, meritato.

LE PAROLE DI IAVAZZI. Non c’ero, non ho visto, ho chiesto ma quando non vedo coi miei occhi tendo a non essere troppo sicuro. Illustri colleghi mi han detto che non è stato come si è immediatamente vociferato in sala stampa; l’hanno rilanciato anche diversi tifosi presenti in zona. Dialogo civile, nessun atto di ira ma il patron Iavazzi ha tirato questa tripla su Facebook (lui che lo usa veramente poco e nulla): “Non è mia abitudine usare questi mezzi di comunicazione, ma questa volta mi ci vedo costretto per fare chiarezza nel merito. Io non sono disposto ad essere aggredito da un gruppo di “tifosi” i quali all’uscita mi hanno costretto a fermarmi mentre ero con la mia famiglia in macchina, dando un pugno sul vetro posteriore……. la contestazione ci può stare ma nessuno può bloccarmi e costringermi a fermare per dirmi quello che devo o non devo fare di una mia azienda ………. Per me lo sport è altro, negli ultimi anni ci ho messo l’anima ed anche capitali ingenti poiché ho sempre creduto che rappresentasse una delle eccellenze del nostro territorio, ma questo non sono proprio disposto a subirlo”. Chi mente? O meglio, chi ha esagerato? Chi ha frainteso? Cosa sta succedendo veramente? Domande senza risposta.

POST GARA ROVENTE. Ho visto, invece, qualcosa del post gara con un gruppo di tifosi fuori dal cancello che conduce al parcheggio dei giocatori. Un gruppo che ha chiesto la ‘testa’ di Atripaldi dopo averlo contestato durante la partita. Ho visto il colloquio col gm, certamente i toni non erano da auguri di Buon Natale ma neanche da guerriglia urbana tanto più che la polizia osservava la situazione senza intervenire. Ovviamente c’era tantissima tensione. Tensione soprattutto nei giocatori che aspettavano nella palestra cosa fare. Alcuni seduti con lo sguardo nel vuoto, altrimenti serenamente in attesa di uscire con le proprie famiglie. Inutile negare che alcuni erano particolarmente toccati da quanto stesse succedendo. Inutile negare che l’atmosfera era tesa ma non si è andati oltre quel colloquio aspro col gm. Poi la quiete e lì, sinceramente, ho capito che Atripaldi aveva dato le dimissioni. Porte aperte, tutti a casa senza problemi. Si può essere d’accordo o contro la scelta fatta dai tifosi, si possono dire tante cose, certamente non è stata una scena bella. Me la sarei risparmiata volentieri perché sono stati 30 minuti circa di altissima tensione, non paura sia chiaro.

VERITA’. E’ un momento, sportivamente, drammatico. Oltre alle sconfitte, all’ultimo posto, allo ‘0’, al reale pericolo retrocessione, adesso c’è un ambiente veramente caldo. Caserta è una polveriera e la situazione è dannatamente difficile da leggere e capire. Adesso, senza un general manager, bisognerà rifare l’assetto societario perché il mercato deve essere, per forza, sondato e monitorato. La paura di finire in LegaDue, ora, c’è ed è inutile negarlo. I tifosi si sono spaccati, l’atmosfera è pesante, andare al Palamaggiò sta diventando difficile e neanche piacevole. E’ un momento duro, o ci si compatta oppure si rischia grosso.


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