Se è vero che le ragazze legate da vincolo stretto di parentela, addirittura sorelle, in vasca si sono date forza a vicenda nella pallanuoto e in generale come nella vita, allora due gemelle monozigoti dovrebbero andare oltre il concetto di sostegno reciproco. Se sono vere le leggende che ‘aleggiano’ intorno alle coppie di gemelli. Nel caso specifico scopriamo le prime gemelle a giocare in prima squadra (e non solo) nel Volturno, oramai prossimo all’esordio nella stagione 2014-2015 in A2 femminile, girone Sud.
Chiara e Federica Zito sono nate il 17 aprile del 1998 e da almeno 12 anni respirano l’odore del cloro dell’impianto di Santa Maria Capua Vetere. Pressoché identiche fisicamente, anche per marcare le proprie personalità hanno scelto un taglio di capelli differente Chiara ha optato per i capelli più corti. “Le gemelline”, le chiamavano fino a poco tempo fa dalle parte del Parco Urbano sammaritano, difficilmente non le si trovava sugli spalti la domenica (o il sabato… ai bei tempi) per vedere il Volturno con mamma Antonella e adesso con molta probabilità si troveranno in acqua. Anche se, a dire il vero, negli ultimi 2 anni, a sprazzi si sono viste in prima squadra. “Ha sempre amato questo sport, anche se non ha mai giocato, e ci ha trascinato lei ‘per i capelli’ quando non volevamo venire ad allenarci. E’ grazie a lei se questo sport è diventato tutto per noi”, afferma Chiara. In famiglia anche Gennaro, il fratello delle gemelle, ha giocato a pallanuoto e ora è tornato in vasca per allenarsi. “Da due settimane si allena anche lui”, specificano all’unisono.
Federica e Chiara spiegano cosa significa essere gemelle nella vita e in vasca. Federica esordisce così: “Sia nella vita di tutti i giorni che in vasca ci compensiamo per carattere e ci supportiamo a vicenda”, tra una battuta e l’altra su chi gioca di più, Chiara prosegue: “Quando una delle due è in panchina ci facciamo sentire”. Le Zito sono le prime gemelle a giocare nel glorioso Volturno e non appena leggono la lista delle sorelle o delle ‘parenti’ che hanno indossato la calottina gialloverde, si guardano per un attimo. “E’ sicuramente una bella cosa, una curiosità statistica, essere le prime gemelle della storia della società”, afferma la più loquace Chiara. “Poi, visti i nomi di chi ci ha preceduto bisogna fare bene come loro”, conclude Federica.
Quest’anno il Volturno dovrà contare su tante giovani del vivaio e probabilmente sarà il vero e reale anno di transizione generazionale della squadra di coach Napolitano. Chiara, fa un punto sulla propria situazione tecnica: “Siamo tutte cresciute tanto negli ultimi anni, anche come esperienza tecnica, ma c’è ancora molta strada da fare per essere utili anche in prima squadra”. L’esperienza si forma anche con le gare delle giovanili e Federica ha un rammarico: “Quello di non aver centrato le finali Under17 lo scorso anno. Peccato per la partita con il Rapallo persa per un gol”. “Abbiamo sbagliato due partite, ma questa era decisiva per l’accesso alle finali”, gli fa da eco Chiara.
Le ragazze del Volturno hanno avuto la fortuna, anche se non c’è stato un vero e proprio progetto tecnico prolungato nel tempo, di essere allenate prima da Daria Starace che ha iniziato le ragazzine alla mentalità di atleta, poi da Simona Abbate e adesso si ritrovano sul bordo vasca niente poco di meno che la match winner della finale di Atene 2004 del Setterosa contro la Grecia e cioè Melania Grego, altra bandiera gialloverde. Senza contare il rapporto quotidiano con un tecnico d’esperienza come Salvatore Napolitano. “Abbiamo avuto grandi opportunità di crescere. Con Daria (Starace, ndr) c’è sempre stato un rapporto di amicizia e tutt’ora la adoriamo”, continua Chiara, “mentre con Simona all’inizio ho avuto delle difficoltà, ma si è prodigata molto con noi nelle spiegazioni e alla fine mi sono trovata bene e spiace che sia andata via”. Federica è laconica: “Ora abbiamo un’esperienza da vivere con una medaglia d’oro olimpica. Abbiamo iniziato con Melania da quasi due mesi a lavorare e speriamo di dare il massimo e crescere ancora di più”.
Tornando alla Serie A2. C’è un campionato che sta per cominciare e gli allenamenti diventano sempre più propedeutici alle partite che metteranno in palio i tre punti la domenica. Se lo scorso anno quello che forse è mancato è stato il gruppo, chiediamo quale sia la situazione attuale nello spogliatoio delle ‘Spartane’. “Il gruppo della prima squadra è molto unito – parola di Chiara – e noi più piccole ci stiamo integrando bene, c’è entusiasmo, ma sappiamo di dover dare più del 100% in vasca, perché quest’anno non abbiamo fuoriclasse in squadra che possono risolverci le partite”. La interrompe sua sorella e conclude il concetto: “Tutte si devono far trovare pronte al momento giusto”. E con le giovanili? Federica non ha dubbi: “Dobbiamo puntare sul gruppo Under17, anche se abbiamo perso Camilla Sgrò, ma abbiamo ritrovato Mari Simonetti”. “Siamo il gruppo che è arrivato alle finali nazionali Under15 e in più abbiamo accumulato più esperienza”, stavolta è Chiara a fare da eco e a concludere l’intervista.
Un passaggio con il coach Napolitano è d’obbligo. A lui il giudizio sulle gemelle Zito: “Chiara finora è stata utilizzata di più in prima squadra e si allena un pochettino meglio rispetto a Federica, che però a mio avviso ha qualcosa in più tecnicamente. Io consiglio loro di allenarsi e seguire le direttive degli allenatori per correggere i difetti di giocatrici acerbe e giovani che ancora e giustamente hanno. Possono fare bene e potranno tornare utili alla prima squadra. L’allenamento e la concentrazione nello sport sono fondamentali per raggiungere certi risultati”, conclude Napolitano.