La pallanuoto è sport di fatica e anche di nicchia e spesso diventa un affare di famiglia. Ci sono stati, sì, periodi d’oro dove le piscine erano piene di atleti in vasca e di tifosi sugli spalti e, udite udite, pagavano anche i biglietti per vedere i propri beniamini in acqua. La pallanuoto è anche stato il viatico per la promozione di territori e cittadine altrimenti dimenticate e a queste ha dato lustro. Comunità familiari e non si riunivano (ed in piccolo si riuniscono anche oggi) attorno alle Piscine Comunali, che oramai di gestione pubblica hanno ben poco, soprattutto dalle nostre parti, ma che vedono dei ‘pazzi’ ancora privarsi di qualcosa per darlo allo sport. Finiscono così per nascere delle storie belle e meno belle, ma magari sempre di significato e soprattutto da raccontare comunque. Intere famiglie sono nate, cresciute e succedute nelle vasche di mezza Italia. Il Volturno è un caso emblematico soprattutto nel settore femminile, di cui parliamo sempre più approfonditamente. Fin dagli albori dell’impianto sammaritano nel Volturno ci sono state dinastie intere passate per l’acqua clorata. Possiamo andare a memoria e contare solo quelle che saltano alla mente e riecheggiano cognomi quali Abbate, Capoluongo, Rinaldi, De Nicola, Maurino, Valkai, De Benigno, Masciandaro fino ad arrivare alle gemelle Zito, primo caso di gemelle che giocheranno in Prima Squadra. Family Affair, direbbero nei paesi anglosassoni, ma vediamo quali sono stati i casi più emblematici che in qualche modo hanno fatto la storia del Volturno. Nella squadra dei record che vinceva tanto e dava molte atlete alla nazionale femminile c’erano le due ‘Nicolette’, le Abbate, cugine e con una delle due che era anche parte integrante del primo Setterosa.
L’altra Nicoletta, invece, seppur per poco tempo ha unito le sue sorti di atleta con quelle della sorella minore Simona (nel 2000), che a più riprese e fino allo scorso anno ha militato in gialloverde. Tra l’altro con la figlia di Nicoletta, Camilla Sgrò, con la quale quest’anno si è trasferita a Rapallo in A1. Le due sorelle sono state collaboratrici nello staff tecnico delle giovanili lo scorso anno. Come dimenticare anche Monica e Simona Maurino che nel 2003-2004 giocarono insieme. Le famiglie Abbate e Maurino (il fratello di Monica e Simona è Lucio, karateka campione del Mondo) sono state insignite dell’onorificenza di Famiglia Sportiva della provincia di Caserta tre e due anni fa. Un altro tassello importante del puzzle trentennale del Volturno è rappresentato da Gloria e Gabriella Capoluongo. Le due sorelle hanno giocato insieme troppo poco, rispetto a quello che avrebbero potuto. Gloria (la maggiore) ha fatto parte per tanti anni del Volturno e ha seguito anche le giovanili per un breve periodo e nel 1999 fu compagna di squadra di Gabriella, ma l’esperienza durò poco, in quanto per problemi interni lasciarono la squadra. Salvo poi tornare a giocare assieme in A2, nell’anno della retrocessione in B delle ‘Ondine’. Entrambe le sorelle hanno vestito l’azzurro in varie categorie, vincendo anche a livello giovanile. Gabriella, assieme a Simona Abbate, disputò anche il Mondiale Juniores di Perth. Anche la famiglia Rinaldi ha dato tanto alla causa con le sorelle Cristina e Mariagrazia e la loro cugina Rosa, che però smise un po’ prima di giocare. Per loro 5 stagioni assieme, con una parentesi anche nell’Assonuoto Caserta. Nella gestione Napolitano anche una esperienza in B, durata, però, pochi mesi. Stelle ‘assolute’ di un periodo di assestamento del Volturno sono state sicuramente Erzsebet e Agnes Valkai. Bozse arrivò in Italia proprio al Volturno, in Campania ha trovato l’amore e nel 2004-2005 ritrovò anche la sorella, ex fuoriclasse della nazionale ungherese. Le due si sono incontrate poi da avversarie nell’ultimo campionato di A1, ma anche in nazionale, dato che Bozse ha preso la cittadinanza Italiana. Agnes si è ritirata due estati fa, mentre la sorella ha chiuso col Volturno la sua carriera tra le lacrime sue e delle compagne.
La pallanuoto ha perso due Donne di assoluto spessore umano e non solo tecnico. Che spettacolo vederle in acqua assieme. Da non dimenticare l’apporto delle sorelle De Benigno, Rachele e Raffaella, salernitane e di carattere che nella stagione 2005-2006 facevano coppia in vasca. Il legame con Santa Maria è rimasto più o meno stretto, nonostante la ‘ritrosia’ di Rachele ad accettare, l’anno della vittoria della Serie A2, di tornare in gialloverde. Caso a parte per le sorelle Masciandaro. Serena è il capitano del Volturno da un lustro abbondante, calottina numero 10 in testa e tiro dalla distanza, a bordo vasca come team manager e consulente legale del team del presidente Tatavitto c’è la sorella maggiore Roberta. Un rapporto strettissimo tra le due sia in piscina che fuori che le fanno essere colonne della società sammaritana, loro che sono sammaritane doc.
Dopo 12 anni di nuoto e pallanuoto giovanile, a 16 anni compiuti, toccherà anche alle gemelle Chiara e Federica Zito, nate il 17 aprile del 1998, portare l’ennesima ‘famiglia’ in acqua. Due ragazze di prospettiva che sanno di dover lavorare ancora tanto per affermarsi e che già nelle giovanili hanno fatto e stanno facendo bene, ma quest’anno dovranno reggere l’impatto con l’A2. Chiara ha più minutaggio, ma coach Napolitano intravede una più che discreta tecnica anche in Federica, che sprona ad allenarsi di più per emergere. Certo, non sono le prime gemelle della pallanuoto, basti pensare a Francesca e Lucia Giannetti (classe dicembre 1984), ex Rari Nantes Florentia (Lucia gioca ancora nella Rari), ma il Volturno non aveva mai visto due gemelle in prima squadra.