Torna nel ventre dello stadio Alberto Pinto di Caserta Campilongo, a distanza di undici anni. L’ex attaccante napoletano iniziò la sua carriera di allenatore proprio nella città della Reggia che già lo vide protagonista da calciatore. Era l’anno 2002-03, il presidente della Casertana era Renato Trucco. Sulla panchina rossoblu si avvicendarono Silvio Argenio poi Mario Buccilli, infine Gaetano Musella. Il direttore sportivo era Sasà Campilongo. Le cose non andavano bene e Trucco esonerò Musella per affidare la panchina proprio a Campilongo. Nacque così il Campilongo allenatore. Alla presenza di Pascarella, Corvino, Pannone e dell’addetto stampa Frondella si aggiunge quella di Campilongo. Parte la conferenza.
Corvino inizia col ringraziare Gregucci per il lavoro svolto e poi si rivolge ai tifosi presenti in sala stampa. “C’è grande intesa tra tifosi e società, per poter permettere al calcio della città di Caserta di rinascere. La società ritiene di aver fatto il massimo come primo anno di Lega Pro. Ad un certo punto del nostro percorso era necessario dare una svolta perché non era più il caso fare esperimenti. La squadra non aveva identità. Il posto che occupiamo in classifica non ci si addice, meritavamo di stare più in alto. Ci rammarichiamo per i due pareggi iniziali”. Continua Corvino a rivolgersi ai tifosi: “Voi dovete stare tranquilli, dateci tempo. Non dimenticate mai che alla fine, indipendentemente dal risultato, resteranno due cose: voi tifosi e noi società”. E Corvino si accalora ancor più: “Manteniamo forte questo legame, non dobbiamo permettere che nessuno lo rompa. Vi invito a continuare a sostenere la squadra”.
Non c’è tempo di presentare il nuovo allenatore che inizia la contestazione. I tifosi non dimenticano il passato ed invitano la società a non tesserare Campilongo. “Non voglio che questa società per colpa mia possa perdervi. Voglio bene a questa squadra, a questa città, e per il bene che voglio a questa società io non sarò l’allenatore della Casertana”. Solamente queste parole ha avuto il tempo di proferire l’allenatore. Lui, visto che il clima si è surriscaldato prova a lasciare la sala stampa ma è trattenuto da Pascarella e Corvino. Riprende la parola Corvino che fa fatica a riportare la calma in sala e si rivolge ancora una volta ai tifosi: “Dateci fiducia. Lo ritenete opportuno o no?. Ci dovete stare vicino fino a fine campionato. Se ciò non è possibile ditecelo adesso”. Ciò non serve a placare gli animi. Campilongo in silenzio con occhi colmi di lacrime ascolta in silenzio. Interviene ancora Corvino che prova con forza a rabbonire i tifosi: “Non avete idee di dove possiamo arrivare in futuro. Credete in ciò che facciamo”. Il colpo di coda di Corvino non ha successo, il clima è sempre più incandescente.