La sconfitta di Melfi con una prestazione oggettivamente al di sotto delle possibilità ha fatto scattare nuovamente il campanello d’allarme. I numeri parlano chiaro: otto gol subiti nelle ultime sette partite. Vittorie con non poche sofferenze contro Ischia e Martina (entrambe rimontate dallo 0-1) e tante lacune tattiche mai colmate. Dalla gara con il Matera dello scorso 3 ottobre ben otto formazioni cambiate, giocatori letteralmente dimenticati in tribuna (il turnover è lecito, ma mandare sempre gli stessi sugli spalti deve far riflettere) e un malcontento da parte della dirigenza che fino alla scorsa settimana aveva chiesto all’allenatore di non sperimentare più. E invece al ‘Valerio’ cinque cambi che hanno stravolto l’identità della Casertana. Lasciare in panchina Bianco preferendogli Tito pur non avendo le stesse caratteristiche e lo stato di forma. Riproporre Alvino dall’inizio con il duo Mancosu-Mancino, D’Alterio a destra conoscendo la velocità degli esterni lucani, lasciare fuori Rajcic nel suo momento migliore e ignorare l’esperienza di Antonazzo (per la seconda domenica consecutiva insieme agli addetti ai lavori sulle tribune) sono tutti indizi che formano prove evidenti. La Casertana è a quattro punti dalla zona playoff, da quel quarto posto che non è mai stato l’obiettivo stagionale dichiarato, ma sia i calciatori (Idda lo ha confermato in tv martedì scorso), i tifosi e gli stessi dirigenti ambiscono a giocarsi le proprie chance fino alla fine. Per un tecnico che in carriera è stato un signor calciatore, un ottimo difensore, continuare a subire gol praticamente da due mesi è veramente troppo. Specialmente per una squadra come questa che non è certo inferiore (sulla carta) ad altre. In fin dei conti qui non si chiede la luna, ma semplicemente dimostrare con i fatti le proprie capacità. I calciatori non si discutono anche se è evidente un malcontento di chi ha fin qui trovato pochissimo spazio. Ma per il bene comune si va avanti e alla fine si tireranno le somme. Il problema è far quadrare il cerchio: caro mister qui non serve la bacchetta magica, né lampade di Aladino per esprimere desideri. Bisogna trasmettere molto di più alla squadra perchè la reazione (inesistente se non uno sterile possesso di palla) avuta dopo il gol preso da Tortori (altra dormita della difesa) non c’è stata. Così non va. Ora è tempo delle scelte. Il presidente Lombardi e i suoi soci dovranno decidere che Casertana continuare a vedere fino a fine stagione. E conoscendoli lo spettacolo offerto si può senza dubbio migliorare.